Carlo Gislon |

18 Luglio 2023

Tipi di rilegatura. Non si vive di sola brossura!

Tra i tipi di rilegatura la brossura è quella di "default". I motivi sono due: è la più economica e ci risparmia dal... pensare. Ma esistono soluzioni più esclusive, più originali e più pratiche. In questo articolo proveremo a spezzare le solite routine!

L’autore

grafico Carlo GislonCarlo Gislon – graphic designer è attivo da trent’anni nella grafica editoriale e pubblicitaria. Nel suo blog Segnopositivo propone suggerimenti, esperienze e opinioni tramite articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca, studio e passione

La rilegatura è di per sé un soggetto piuttosto ampio, un vero e proprio “universo” e un servizio specifico nel panorama della grafica editoriale.

Di solito si preferisce restare sui soliti cavalli di battaglia come la brossura o la cucitura. Comprensibile, visto che il soggetto è difficile da padroneggiare nel suo complesso.

Rilegatura e qualità del prodotto stampato

So di spingermi un po’ troppo in là (e un po’ di lato) con questa considerazione ma penso si possa paragonare la rilegatura al confezionamento di un prodotto o al suo packaging.

Proprio come a un packaging o al design associamo il valore del prodotto rappresentato, così alla rilegatura si associa il valore dell’opera letteraria.

Come col packaging e il design, la rilegatura aggiunge un’esperienza dimensionale, estetica, della forma e tattile immediate. Tale ricchezza e bellezza di percezioni è ciò che in senso lato dà valore alle cose.

Il tipo di rilegatura, più di ogni altro aspetto, è capace di svilire o esaltare un prodotto editoriale o pubblicazione commerciale.

Neanche la grafica, con tutte le sue trovate migliori, per quanto curata e ricercata, riesce ad arrivare a tanto.

Così come un gioiello non viene proposto in un banale contenitore ma magari in un cofanetto imbottito e serigrafato in oro, così il prodotto editoriale prezioso non viene venduto con una rilegatura punto metallico o brossura fresata.

Il tipo di rilegatura ha, in definitiva, un grande e preciso potere comunicativo di per sé stesso.

Quanto segue, propone un ampio confronto e delle riflessioni tra le rilegature industriali comuni e quelle più insolite e preziose, con qualche confronto di prezzi.

Brossura. La rilegatura “di default”

Non è mia intenzione mettere in secondo piano questo fondamentale tipo di rilegatura. Al contario. Come accennato, la brossura è la rilegatura più usata e di fatto commercialmente più importante, almeno per i libri.

Lo scopo di questo articolo è provare a mollare gli ormeggi e iniziare a navigare verso mari poco o per nulla esplorati.

Ma proprio per poter riuscire a proporre dei corretti raffronti è necessario che descriva la rilegatura a brossura così da ricavarne un elemento di paragone e così da descriverla in quanto tecnica basilare di rilegature più sofisticate.

esempi di brossura fresata, i fogli sono singolarmente incollati alla copertina
Esempi di brossura fresata/grecata. I fogli sono incollati direttamente al dorso di copertina. Fonte: stampa-ok.it

La stragrande maggioranza dei libri e delle riviste con molte pagine sono rilegate in brossura. È economica e pratica e permette l’edizione di libri tascabili.

È industrialmente semplice da realizzare, la sua copertina morbida è il suo limite ma anche il suo pregio principale, risultando deformabile e quindi tascabile e “maltrattabile”.

Tale tipo di rilegatura è sempre associata nelle menti e nei fatti a un libro che deve costare poco vuoi per la bassa tiratura di vendita, vuoi perché è da usarsi in condizioni intense o essere destinato a durare pochi anni (ad esempio un libro scolastico), vuoi perché il budget da investire è ridotto.

È un formato fondamentale per realizzare versioni economiche e tascabili di libri blasonati e “senza tempo” (Divina Commedia, Promessi Sposi, Bibbia…), libri per i quali troviamo corrispondenti edizioni con copertine artigianali molto più costose del blocco libro stesso.

Due tipi di brossura a confronto: fresata/grecata e filo refe

La brossura, in tutte le sue varianti, è un tipo di rilegatura dove alle pagine, singole o raccolte in gruppi (segnature), a formare il blocco libro (tutto il libro tranne la copertina), viene incollata una copertina di normale carta ad elevata grammatura direttamente al dorso.

Nella brossura fresata/grecata, le singole pagine sono semplicemente incollate al dorso di copertina dopo che il bordo di incollatura è stato lavorato per migliorare l’azione della colla (operazione di fresatura o grecatura, che rende il bordo irregolare).

Nella brossura filo refe le pagine vengono prima cucite a gruppi di 8, 16 o 32 facciate, a loro volta cuciti tra loro e poi incollati al dorso di copertina.

I vantaggi tecnici rispetto alla brossura più semplice sono due: è più robusta e i libri con molte pagine o con carte molto spesse, come l’uso mano, si aprono meglio.

brossura cucita filo refe, si notano le segnatura (gruppi di pagine) incollate direttamente sulla copertina

Particolare delle brossura cucita. Le segnature rendono più agevole l’apertura del libro, aspetto importante in un libro da tavolo o in libri che contengono immagini che si estendono su due pagine affiancate. Tale caratteristica consente l’uso di margini più ridotti. Fonte: press-up.it

Va detto che anche la brossura fresata o grecata, grazie all’utilizzo di colle molto performanti (PUR), ha raggiunto un’ottima affidabilità ma dopo un uso molto intenso, specie nei libri con molte pagine o che hanno foto che prendono due pagine affiancanti, presenterà dei fogli che si staccano.

La rilegatura a brossura offre il meglio di sé in romanzi e saggistica di tiratura medio bassa o nei libri scolastici o in edizioni economiche di libri più blasonati come già accennato.

Un libro a brossura cucita e con una copertina a risvolti (o bandelle) sarebbe già un prodotto di miglior pregio, con migliori caratteristiche funzionali ed estetiche.

Ma vale la pena ripeterlo: la brossura non è mai associata al prodotto editoriale o commerciale di vero prestigio ed ha uno scarso valore distintivo (brand). Se vuoi ovviare a tali aspetti devi perciò ricorrere ad altri tipi di rilegatura.

E qui molliamo gli ormeggi…

Rilegatura con copertina cartonata. Inizia la legatura di pregio

Fino a un certo punto simile alla brossura filo refe, vale a dire con i gruppi di pagine tenuti assieme da cucitura, ma stavolta con una copertina cartonata applicata non direttamente al dorso ma attraverso dei risguardi o sguardie.

È più costosa, a volte tecnicamente preferibile, sempre capace di impreziosire il lavoro e di permettere l’uso nella copertina di tessuti, pelli e perfino inseriti di altro materiale.

Grazie allo spessore e al peso della copertina stessa, risolve il problema del “volume di poche pagine” creando, anzi, un contrasto col blocco libro che ne valorizza tremendamente il contenuto un po’ come l’enorme scatola che contiene la piccola boccetta di profumo o il gioiello.

Un libro rilegato in questo modo dura di più, si apre meglio, si presenta meglio. Può possedere raffinatezze tecniche notevoli atte sia a preservarlo nel corso dei secoli che ad essere meglio impiegato.

Copertina cartonata, le segnature sono incollate tra loro e poi alla copertina ma distanti da dorso

Copertina cartonata. Nota come le pagine non siano direttamente incollate al dorso di copertina, è questa la caratteristica tecnica più distintiva. Permette al libro di aprirsi meglio rispetto a una brossura. Fonte: pixartprinting.it

La rilegatura con copertina cartonata trova impiego ideale in monografie artistiche, biografie, raccolte fotografiche, edizioni commemorative, profili aziendali per importanti aziende, edizioni di prestigio.

La produzione è più costosa della brossura, mediamente 1,2– 1,3 volte secondo la rifinitura ma è anche vero che il lettore è disposto a pagare maggiormente per un libro così confezionato.

Il dorso cartonato trasmette la sensazione del libro di prestigio e ‘immortale’. Sia per l’effettiva superiore robustezza (un libro del genere può perfino essere restaurato) sia perché può richiamare la tradizione secolare del libro con rifiniture in pelle, tessuto o carte preziose.

Questo tipo di rilegatura può assumere diverse varianti, capaci di aggiungere un tocco di ricercatezza ed eleganza in più o di migliorarne la funzione come nella rilegatura “Olandese”, che permette di aprire il libro a pagine completamente distese senza forzature.

Rilegatura bodoniana. L’antico-moderno

Se prendiamo una brossura e applichiamo una copertina e un retro di copertina in cartone pressato otteniamo la rilegatura bodoniana, dal nome del suo ideatore, il celeberrimo tipografo italiano del ‘700.

tipi di rilegatura bodoniana. Cartoncino pressato applicato su fronte e retro di copertina

Rilegatura bodoniana. Fonte: AGF solutions

Il modo poco comune e apparentemente “spiccio” di applicare questa sorta di rinforzo, dona al libro un carattere informale ma allo stesso tempo prestigioso.

Questo tipo di rilegatura, almeno nel mondo commerciale, è particolarmente indicata per volumi di poche pagine, riuscendo a conferire molta consistenza al prodotto finito ma si può usare con qualsiasi genere letterario.

È abbastanza “strana” da attrarre l’attenzione ma allo stesso tempo elegante ed evocativa. Sembra modernissima ma ha molti secoli di storia.

Potrebbe essere rivale della copertina cartonata in un profilo aziendale presentandosi in modo più raffinato e originale a un costo, però, una volta e mezza superiore.

La rilegatura a vite o rivetto. Fascino industriale

Con viti d’acciaio o di ottone (meglio non di plastica) questa rilegatura è capace di richiamare un senso di solidità, pregio e modernità.

Rilegatura a viti. In questa. versione le pagine sono stretta tra loro ma il fronte di copertina è libero di aprirsi completamente agevolmente

Rilegatura a vite. Fonte: graphus.it

Non si adatta a libri di molte pagine, ed ha un carattere nettamente dinamico e industriale. Si presta all’applicazione di una copertina cartonata priva della sguardia superiore così che si possa aprire completamente (come nella foto sopra).

Le viti aggiungono un senso di interesse, di sorpresa, di robustezza, di tecnologia. Vengono applicate attraverso dei rinforzi o attraverso una rigida copertina di cartone pressato che, come nelle copertine cartonate, permette di “giocare” con tecniche specifiche e interessanti.

È la pressione delle viti trasmessa al cartone che stringe le pagine assieme in modo molto solido ma che permette allo stesso tempo una facile sostituzione o aggiunta di pagine.

È quindi un modo molto raffinato oltre che ordinato, intelligente ed elegante di presentare documentazione aziendale e listini.

Per i menù è forse la mia soluzione preferita quando accompagnata dal giusto stile grafico. Rilegato in questo modo è robusto, è aggiornabile, ha “stile” e si adatta al ristorante gourmet come al bar.

Il cartone pressato della copertina, rivestito di pelle sintetica o tessuto può essere lavato e nell’invecchiare assume un piacevole aspetto vintage come nelle classiche copertine cartonate.

La stampa di una ventina di menù rilegati in questo modo può costare dai 150 ai 250 euro.

Cucitura punto metallico. Fredda, veloce e spietata

Tanto discreta e minimale da passare inosservata, spietata nella sua funzione per riviste fino a un centinaio di pagine, è associata nel pensiero comune a prodotti pubblicitari.

Non offre alcun senso di preziosità, prestigio, creatività e naturalezza. Si mimetizza molto bene ed è quanto di più scontato si possa immaginare.

Con questa tecnica si arrivano a unire circa cento pagine e non è adatta a prodotti editoriali o commerciali che debbano essere molto durevoli.

Merita una menzione la variante “Punti Omega” che invece di essere cucita con graffe normali, usa graffe che formano appunto la lettera Omega approssimata.

Questi punti formano così un gancio che permette la conservazione del volume in un contenitore quando c’è una necessità d’archivio o di un qualche tipo di raccolta.

Fonte: eurolegatoria.com

Cucitura punto singer. La rilegatura sartoriale

Come si suol dire: “ultima ma non ultima”, il tipo di rilegatura a cucitura punto Singer usa una vera cucitura a macchina, che rimane a vista, per tenere assieme i fogli .

Adatta a pubblicazioni editoriali e commerciali con un numero limitato di pagine (qualche decina) conferisce un carattere molto informale alla pubblicazione.

Riducendo il senso di “serietà e pesantezza”, è adatta a trasmettere un significato informale, amichevole, innovativo, green.

Rilegatura punto Singer. Notare la cucitura a macchina sul dorso dei fascicoli

Rilegatura a cucitura punto singer. Fonte: centrooffset.com

Merita di essere valutata soprattutto per brochure, monografie istituzionali, riviste, opuscoli informativi dove è capace di amplificare un senso di artigianalità e pregio allo stesso tempo.

Interessante è sperimentare vari colori del filo per creare armonie, sfruttando così ulteriori opportunità creative date dal contrasto con la copertina e la grafica.

Potremmo classificarla come “rivale” della cucitura punto metallico poiché si presta all’applicazione sullo stesso genere di prodotti. Il costo è 1,2 – 1,4 volte superiore.

Non resisto alle pessime battute, perciò direi che con la rilegatura punto singer il nostro progetto grafico diventa, veramente stavolta… un prodotto sartoriale!

Verso l’infinito e oltre…

In questo articolo abbiamo esaminato e confrontato i principali tipi di legatura industriale, ad essi sono associati un buon numero di varianti che sarebbe una inutile pretesa elencare completamente.

Nell’universo artigianale esistono altri tipi di rilegatura come ad esempio quella giapponese o una occidentale simile, la criss-cross. Solo per citarne un paio.

Rilegatura giapponese. Fonte: artigraficheciverchia.it

Dall’altro lato, la legatoria artigianale raggiunge livelli estetici e di pregio che quella industriale non può lontanamente permettersi perché lavora in pratica sul singolo volume, volta per volta.

È un tipo di legatura che ancora diversi artigiani applicano e che è rimasta uguale o quasi in tutti i secoli di storia della stampa, nei gesti e perfino negli strumenti.

Sicuramente meriterebbe un’ampia trattazione a parte perché oltre ad avere una missione editoriale ha una concreta funzione di conservazione storico-artistica così importante nel nostro Paese.

Ma non voglio qui scoperchiare altri vasi di Pandora. Per ora basta così, secondo me ne hai già abbastanza per uscire dal luogo comune “rilegatura uguale brossura”.

Tipi di rilegatura. Non si vive di sola brossura!

Tra i tipi di rilegatura la brossura è quella di "default". I motivi sono due: è la più economica e ci risparmia dal... pensare. Ma esistono soluzioni più esclusive, più originali e più pratiche. In questo articolo proveremo a spezzare le solite routine!

18 Luglio 2023 |

Carlo Gislon

La rilegatura è di per sé un soggetto piuttosto ampio, un vero e proprio “universo” e un servizio specifico nel panorama della grafica editoriale.

Di solito si preferisce restare sui soliti cavalli di battaglia come la brossura o la cucitura. Comprensibile, visto che il soggetto è difficile da padroneggiare nel suo complesso.

Rilegatura e qualità del prodotto stampato

So di spingermi un po’ troppo in là (e un po’ di lato) con questa considerazione ma penso si possa paragonare la rilegatura al confezionamento di un prodotto o al suo packaging.

Proprio come a un packaging o al design associamo il valore del prodotto rappresentato, così alla rilegatura si associa il valore dell’opera letteraria.

Come col packaging e il design, la rilegatura aggiunge un’esperienza dimensionale, estetica, della forma e tattile immediate. Tale ricchezza e bellezza di percezioni è ciò che in senso lato dà valore alle cose.

Il tipo di rilegatura, più di ogni altro aspetto, è capace di svilire o esaltare un prodotto editoriale o pubblicazione commerciale.

Neanche la grafica, con tutte le sue trovate migliori, per quanto curata e ricercata, riesce ad arrivare a tanto.

Così come un gioiello non viene proposto in un banale contenitore ma magari in un cofanetto imbottito e serigrafato in oro, così il prodotto editoriale prezioso non viene venduto con una rilegatura punto metallico o brossura fresata.

Il tipo di rilegatura ha, in definitiva, un grande e preciso potere comunicativo di per sé stesso.

Quanto segue, propone un ampio confronto e delle riflessioni tra le rilegature industriali comuni e quelle più insolite e preziose, con qualche confronto di prezzi.

Brossura. La rilegatura “di default”

Non è mia intenzione mettere in secondo piano questo fondamentale tipo di rilegatura. Al contario. Come accennato, la brossura è la rilegatura più usata e di fatto commercialmente più importante, almeno per i libri.

Lo scopo di questo articolo è provare a mollare gli ormeggi e iniziare a navigare verso mari poco o per nulla esplorati.

Ma proprio per poter riuscire a proporre dei corretti raffronti è necessario che descriva la rilegatura a brossura così da ricavarne un elemento di paragone e così da descriverla in quanto tecnica basilare di rilegature più sofisticate.

esempi di brossura fresata, i fogli sono singolarmente incollati alla copertina
Esempi di brossura fresata/grecata. I fogli sono incollati direttamente al dorso di copertina. Fonte: stampa-ok.it

La stragrande maggioranza dei libri e delle riviste con molte pagine sono rilegate in brossura. È economica e pratica e permette l’edizione di libri tascabili.

È industrialmente semplice da realizzare, la sua copertina morbida è il suo limite ma anche il suo pregio principale, risultando deformabile e quindi tascabile e “maltrattabile”.

Tale tipo di rilegatura è sempre associata nelle menti e nei fatti a un libro che deve costare poco vuoi per la bassa tiratura di vendita, vuoi perché è da usarsi in condizioni intense o essere destinato a durare pochi anni (ad esempio un libro scolastico), vuoi perché il budget da investire è ridotto.

È un formato fondamentale per realizzare versioni economiche e tascabili di libri blasonati e “senza tempo” (Divina Commedia, Promessi Sposi, Bibbia…), libri per i quali troviamo corrispondenti edizioni con copertine artigianali molto più costose del blocco libro stesso.

Due tipi di brossura a confronto: fresata/grecata e filo refe

La brossura, in tutte le sue varianti, è un tipo di rilegatura dove alle pagine, singole o raccolte in gruppi (segnature), a formare il blocco libro (tutto il libro tranne la copertina), viene incollata una copertina di normale carta ad elevata grammatura direttamente al dorso.

Nella brossura fresata/grecata, le singole pagine sono semplicemente incollate al dorso di copertina dopo che il bordo di incollatura è stato lavorato per migliorare l’azione della colla (operazione di fresatura o grecatura, che rende il bordo irregolare).

Nella brossura filo refe le pagine vengono prima cucite a gruppi di 8, 16 o 32 facciate, a loro volta cuciti tra loro e poi incollati al dorso di copertina.

I vantaggi tecnici rispetto alla brossura più semplice sono due: è più robusta e i libri con molte pagine o con carte molto spesse, come l’uso mano, si aprono meglio.

brossura cucita filo refe, si notano le segnatura (gruppi di pagine) incollate direttamente sulla copertina

Particolare delle brossura cucita. Le segnature rendono più agevole l’apertura del libro, aspetto importante in un libro da tavolo o in libri che contengono immagini che si estendono su due pagine affiancate. Tale caratteristica consente l’uso di margini più ridotti. Fonte: press-up.it

Va detto che anche la brossura fresata o grecata, grazie all’utilizzo di colle molto performanti (PUR), ha raggiunto un’ottima affidabilità ma dopo un uso molto intenso, specie nei libri con molte pagine o che hanno foto che prendono due pagine affiancanti, presenterà dei fogli che si staccano.

La rilegatura a brossura offre il meglio di sé in romanzi e saggistica di tiratura medio bassa o nei libri scolastici o in edizioni economiche di libri più blasonati come già accennato.

Un libro a brossura cucita e con una copertina a risvolti (o bandelle) sarebbe già un prodotto di miglior pregio, con migliori caratteristiche funzionali ed estetiche.

Ma vale la pena ripeterlo: la brossura non è mai associata al prodotto editoriale o commerciale di vero prestigio ed ha uno scarso valore distintivo (brand). Se vuoi ovviare a tali aspetti devi perciò ricorrere ad altri tipi di rilegatura.

E qui molliamo gli ormeggi…

Rilegatura con copertina cartonata. Inizia la legatura di pregio

Fino a un certo punto simile alla brossura filo refe, vale a dire con i gruppi di pagine tenuti assieme da cucitura, ma stavolta con una copertina cartonata applicata non direttamente al dorso ma attraverso dei risguardi o sguardie.

È più costosa, a volte tecnicamente preferibile, sempre capace di impreziosire il lavoro e di permettere l’uso nella copertina di tessuti, pelli e perfino inseriti di altro materiale.

Grazie allo spessore e al peso della copertina stessa, risolve il problema del “volume di poche pagine” creando, anzi, un contrasto col blocco libro che ne valorizza tremendamente il contenuto un po’ come l’enorme scatola che contiene la piccola boccetta di profumo o il gioiello.

Un libro rilegato in questo modo dura di più, si apre meglio, si presenta meglio. Può possedere raffinatezze tecniche notevoli atte sia a preservarlo nel corso dei secoli che ad essere meglio impiegato.

Copertina cartonata, le segnature sono incollate tra loro e poi alla copertina ma distanti da dorso

Copertina cartonata. Nota come le pagine non siano direttamente incollate al dorso di copertina, è questa la caratteristica tecnica più distintiva. Permette al libro di aprirsi meglio rispetto a una brossura. Fonte: pixartprinting.it

La rilegatura con copertina cartonata trova impiego ideale in monografie artistiche, biografie, raccolte fotografiche, edizioni commemorative, profili aziendali per importanti aziende, edizioni di prestigio.

La produzione è più costosa della brossura, mediamente 1,2– 1,3 volte secondo la rifinitura ma è anche vero che il lettore è disposto a pagare maggiormente per un libro così confezionato.

Il dorso cartonato trasmette la sensazione del libro di prestigio e ‘immortale’. Sia per l’effettiva superiore robustezza (un libro del genere può perfino essere restaurato) sia perché può richiamare la tradizione secolare del libro con rifiniture in pelle, tessuto o carte preziose.

Questo tipo di rilegatura può assumere diverse varianti, capaci di aggiungere un tocco di ricercatezza ed eleganza in più o di migliorarne la funzione come nella rilegatura “Olandese”, che permette di aprire il libro a pagine completamente distese senza forzature.

Rilegatura bodoniana. L’antico-moderno

Se prendiamo una brossura e applichiamo una copertina e un retro di copertina in cartone pressato otteniamo la rilegatura bodoniana, dal nome del suo ideatore, il celeberrimo tipografo italiano del ‘700.

tipi di rilegatura bodoniana. Cartoncino pressato applicato su fronte e retro di copertina

Rilegatura bodoniana. Fonte: AGF solutions

Il modo poco comune e apparentemente “spiccio” di applicare questa sorta di rinforzo, dona al libro un carattere informale ma allo stesso tempo prestigioso.

Questo tipo di rilegatura, almeno nel mondo commerciale, è particolarmente indicata per volumi di poche pagine, riuscendo a conferire molta consistenza al prodotto finito ma si può usare con qualsiasi genere letterario.

È abbastanza “strana” da attrarre l’attenzione ma allo stesso tempo elegante ed evocativa. Sembra modernissima ma ha molti secoli di storia.

Potrebbe essere rivale della copertina cartonata in un profilo aziendale presentandosi in modo più raffinato e originale a un costo, però, una volta e mezza superiore.

La rilegatura a vite o rivetto. Fascino industriale

Con viti d’acciaio o di ottone (meglio non di plastica) questa rilegatura è capace di richiamare un senso di solidità, pregio e modernità.

Rilegatura a viti. In questa. versione le pagine sono stretta tra loro ma il fronte di copertina è libero di aprirsi completamente agevolmente

Rilegatura a vite. Fonte: graphus.it

Non si adatta a libri di molte pagine, ed ha un carattere nettamente dinamico e industriale. Si presta all’applicazione di una copertina cartonata priva della sguardia superiore così che si possa aprire completamente (come nella foto sopra).

Le viti aggiungono un senso di interesse, di sorpresa, di robustezza, di tecnologia. Vengono applicate attraverso dei rinforzi o attraverso una rigida copertina di cartone pressato che, come nelle copertine cartonate, permette di “giocare” con tecniche specifiche e interessanti.

È la pressione delle viti trasmessa al cartone che stringe le pagine assieme in modo molto solido ma che permette allo stesso tempo una facile sostituzione o aggiunta di pagine.

È quindi un modo molto raffinato oltre che ordinato, intelligente ed elegante di presentare documentazione aziendale e listini.

Per i menù è forse la mia soluzione preferita quando accompagnata dal giusto stile grafico. Rilegato in questo modo è robusto, è aggiornabile, ha “stile” e si adatta al ristorante gourmet come al bar.

Il cartone pressato della copertina, rivestito di pelle sintetica o tessuto può essere lavato e nell’invecchiare assume un piacevole aspetto vintage come nelle classiche copertine cartonate.

La stampa di una ventina di menù rilegati in questo modo può costare dai 150 ai 250 euro.

Cucitura punto metallico. Fredda, veloce e spietata

Tanto discreta e minimale da passare inosservata, spietata nella sua funzione per riviste fino a un centinaio di pagine, è associata nel pensiero comune a prodotti pubblicitari.

Non offre alcun senso di preziosità, prestigio, creatività e naturalezza. Si mimetizza molto bene ed è quanto di più scontato si possa immaginare.

Con questa tecnica si arrivano a unire circa cento pagine e non è adatta a prodotti editoriali o commerciali che debbano essere molto durevoli.

Merita una menzione la variante “Punti Omega” che invece di essere cucita con graffe normali, usa graffe che formano appunto la lettera Omega approssimata.

Questi punti formano così un gancio che permette la conservazione del volume in un contenitore quando c’è una necessità d’archivio o di un qualche tipo di raccolta.

Fonte: eurolegatoria.com

Cucitura punto singer. La rilegatura sartoriale

Come si suol dire: “ultima ma non ultima”, il tipo di rilegatura a cucitura punto Singer usa una vera cucitura a macchina, che rimane a vista, per tenere assieme i fogli .

Adatta a pubblicazioni editoriali e commerciali con un numero limitato di pagine (qualche decina) conferisce un carattere molto informale alla pubblicazione.

Riducendo il senso di “serietà e pesantezza”, è adatta a trasmettere un significato informale, amichevole, innovativo, green.

Rilegatura punto Singer. Notare la cucitura a macchina sul dorso dei fascicoli

Rilegatura a cucitura punto singer. Fonte: centrooffset.com

Merita di essere valutata soprattutto per brochure, monografie istituzionali, riviste, opuscoli informativi dove è capace di amplificare un senso di artigianalità e pregio allo stesso tempo.

Interessante è sperimentare vari colori del filo per creare armonie, sfruttando così ulteriori opportunità creative date dal contrasto con la copertina e la grafica.

Potremmo classificarla come “rivale” della cucitura punto metallico poiché si presta all’applicazione sullo stesso genere di prodotti. Il costo è 1,2 – 1,4 volte superiore.

Non resisto alle pessime battute, perciò direi che con la rilegatura punto singer il nostro progetto grafico diventa, veramente stavolta… un prodotto sartoriale!

Verso l’infinito e oltre…

In questo articolo abbiamo esaminato e confrontato i principali tipi di legatura industriale, ad essi sono associati un buon numero di varianti che sarebbe una inutile pretesa elencare completamente.

Nell’universo artigianale esistono altri tipi di rilegatura come ad esempio quella giapponese o una occidentale simile, la criss-cross. Solo per citarne un paio.

Rilegatura giapponese. Fonte: artigraficheciverchia.it

Dall’altro lato, la legatoria artigianale raggiunge livelli estetici e di pregio che quella industriale non può lontanamente permettersi perché lavora in pratica sul singolo volume, volta per volta.

È un tipo di legatura che ancora diversi artigiani applicano e che è rimasta uguale o quasi in tutti i secoli di storia della stampa, nei gesti e perfino negli strumenti.

Sicuramente meriterebbe un’ampia trattazione a parte perché oltre ad avere una missione editoriale ha una concreta funzione di conservazione storico-artistica così importante nel nostro Paese.

Ma non voglio qui scoperchiare altri vasi di Pandora. Per ora basta così, secondo me ne hai già abbastanza per uscire dal luogo comune “rilegatura uguale brossura”.

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