Parliamo in questo articolo di errori relativi alla rappresentazione del testo in qualsiasi documento, dal catalogo al libro. I dieci più gravi errori tipografici. Attenzione, il periodo di moratoria è finito, la Commissione Internazionale per i Crimini Tipografici ha stabilito la massima pena per questi dieci reati…
I “crimini” tipografici
1. Lo spazio tra la parola e la virgola
E anche prima del punto. È un errore grammaticale naturalmente. Raro ma non ancora completamente estirpato. Meglio non abbassare la guardia o il testo finisce dritto in terapia intensiva.
2. A capo compulsivi
Per un po’ si è ipotizzato che certe tastiere automaticamente producessero un a-capo ogni qualvolta venisse schiacciato il punto. La commissione ha constatato essere un disturbo compulsivo-ossessivo, la voglia irrefrenabile di un nuovo inizio.
3. Distorsione verticale o orizzontale
Se cerchi un carattere più alto o più largo usane uno progettato per tale scopo. Le proporzioni dei caratteri derivano da uno scrupoloso studio delle proporzioni non dall’opinione del contabile dell’ufficio accanto.
4. Falso corsivo
Non inclinare il carattere ma usa la versione corsivo di quel carattere. Il corsivo non è semplicemente lo stesso carattere ma inclinato, è un carattere diverso, osservalo attentamente. Scegli famiglie di caratteri che includano il corsivo. In inglese lo chiamano Italic. Quella volta che nel pc c’è qualcosa di italiano e non lo usiamo…
5. Usare le virgolette dritte
Usa al loro posto quelle curve, distinte tra quelle di apertura e quelle di chiusura. I programmi di impaginazione professionale convertono automaticamente le virgolette dritte in tipografiche purché tale impostazione sia attiva (quindi, non dobbiamo curvarle una ad una…).
6. Usare caratteri troppo simili
Per esempio il testo in Garamond e i titoli in Times. O il testo in Helvetica e i titoli in Futura. Piuttosto testo in Garamond e Titoli in Helvetica. Ci siamo capiti? Insomma, o lo fai così, o cosà, ma non farlo così-così.
7. Maiuscole
Le maiuscole sono fatte per le iniziali e, con parsimonia, per i titoli. Le frasi tutte maiuscole sono meno leggibili (contrariamente a quanto si possa pensare) e occupano più spazio costringendo ad usare caratteri di dimensioni minori. Tanto fumo, niente arrosto.
8. Grassetto a go-go
Limita il grassetto alle parole importanti, veramente importanti. Se tutto è importante, niente è importante. Se pensi che proprio-proprio tutto è importante allora prendi un bel respiro e rilassati. Andrà tutto bene.
9. Testo sottolineato
Se il testo importante è in grassetto, cos’è il testo sottolineato? Un testo un po’ meno importante? Lasciamo agli studenti la soddisfazione di sottolineare inutilmente il testo che preferiscono.
10. Testo giustificato non sillabato
Mettitelo in testa una volta per tutte: se vuoi un testo giustificato (quello che fa le righe tutte uguali) devi sillabare le parole (spezzarle per andare a capo). Se proprio non ti piacciono gli a-capo e vuoi lo stesso giustificare la riga, tra una parola e l’altra metti… un inserto pubblicitario.
Alla prossima per i decreti attuativi.
L’autore
Carlo Gislon – graphic designer, da trent’anni realizza progetti grafici e impagina libri e riviste per autori ed editori. Nel suo blog Segno positivo propone suggerimenti, fatti e opinioni. Articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca e passione
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I 10 più gravi errori tipografici
Parliamo in questo articolo di errori relativi alla rappresentazione del testo in qualsiasi documento, dal catalogo al libro. I dieci più gravi errori tipografici. Attenzione, il periodo di moratoria è finito, la Commissione Internazionale per i Crimini Tipografici ha stabilito la massima pena per questi dieci reati…
I “crimini” tipografici
1. Lo spazio tra la parola e la virgola
E anche prima del punto. È un errore grammaticale naturalmente. Raro ma non ancora completamente estirpato. Meglio non abbassare la guardia o il testo finisce dritto in terapia intensiva.
2. A capo compulsivi
Per un po’ si è ipotizzato che certe tastiere automaticamente producessero un a-capo ogni qualvolta venisse schiacciato il punto. La commissione ha constatato essere un disturbo compulsivo-ossessivo, la voglia irrefrenabile di un nuovo inizio.
3. Distorsione verticale o orizzontale
Se cerchi un carattere più alto o più largo usane uno progettato per tale scopo. Le proporzioni dei caratteri derivano da uno scrupoloso studio delle proporzioni non dall’opinione del contabile dell’ufficio accanto.
4. Falso corsivo
Non inclinare il carattere ma usa la versione corsivo di quel carattere. Il corsivo non è semplicemente lo stesso carattere ma inclinato, è un carattere diverso, osservalo attentamente. Scegli famiglie di caratteri che includano il corsivo. In inglese lo chiamano Italic. Quella volta che nel pc c’è qualcosa di italiano e non lo usiamo…
5. Usare le virgolette dritte
Usa al loro posto quelle curve, distinte tra quelle di apertura e quelle di chiusura. I programmi di impaginazione professionale convertono automaticamente le virgolette dritte in tipografiche purché tale impostazione sia attiva (quindi, non dobbiamo curvarle una ad una…).
6. Usare caratteri troppo simili
Per esempio il testo in Garamond e i titoli in Times. O il testo in Helvetica e i titoli in Futura. Piuttosto testo in Garamond e Titoli in Helvetica. Ci siamo capiti? Insomma, o lo fai così, o cosà, ma non farlo così-così.
7. Maiuscole
Le maiuscole sono fatte per le iniziali e, con parsimonia, per i titoli. Le frasi tutte maiuscole sono meno leggibili (contrariamente a quanto si possa pensare) e occupano più spazio costringendo ad usare caratteri di dimensioni minori. Tanto fumo, niente arrosto.
8. Grassetto a go-go
Limita il grassetto alle parole importanti, veramente importanti. Se tutto è importante, niente è importante. Se pensi che proprio-proprio tutto è importante allora prendi un bel respiro e rilassati. Andrà tutto bene.
9. Testo sottolineato
Se il testo importante è in grassetto, cos’è il testo sottolineato? Un testo un po’ meno importante? Lasciamo agli studenti la soddisfazione di sottolineare inutilmente il testo che preferiscono.
10. Testo giustificato non sillabato
Mettitelo in testa una volta per tutte: se vuoi un testo giustificato (quello che fa le righe tutte uguali) devi sillabare le parole (spezzarle per andare a capo). Se proprio non ti piacciono gli a-capo e vuoi lo stesso giustificare la riga, tra una parola e l’altra metti… un inserto pubblicitario.
Alla prossima per i decreti attuativi.
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