Carlo Gislon |
6 Febbraio 2016
Creare ambientazioni fotografiche col fotoritocco
Col fotoritocco professionale è possibile creare ambientazioni fotografiche per i nostri prodotti in modo che vengano percepiti in tutta la loro bellezza
Carlo Gislon – graphic designer è attivo da trent’anni nella grafica editoriale e pubblicitaria. Nel suo blog Segnopositivo propone suggerimenti, esperienze e opinioni tramite articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca, studio e passione
L’ambientazione che non c’è
Spesso ci troviamo a disporre di foto tecnicamente buone ma prive di qualsiasi ambientazione ed elemento in grado di valorizzare il prodotto e proporlo nel suo contesto naturale.
Creare ambientazioni giuste è un problema molto comune a causa del costo molto elevato di questo genere di scatti: ricostruzione ambiente in studio + modello/a + logistica = prezzi a 4 cifre.
Usata nel modo giusto, la creazione di una ambientazione non serve a ingannare l’utente ma al contrario a restituirgli una realtà ancora più… reale.
Esempi di ambientazioni professionali
Più di molte parole valgono gli esempi. Nei casi illustrati di seguito, il cliente ha fornito gli scatti dell’infisso, alcuni di buona qualità tecnica ma di carente plasticità (percezione dei volumi) e prive di qualsiasi ambientazione (inserimento in un ambiente).
Con l’aggiunta di foto d’archivio scrupolosamente scelte e un sapiente e meticoloso lavoro di fotoritocco è stato raggiunto un risultato senz’altro buono.
Fotoritocco o rendering?
Se non abbiamo nemmeno la foto del prodotto in sé, perché magari il prodotto non è ancora disponibile, dobbiamo ricorrere a un rendering. Questo è un soggetto completamente diverso e i costi sono su un livello molto più alto.
Si tratta di creare il soggetto da zero con un disegno tridimensionale al quale applicare texture, luci, ombre, sfondi. Un lavoro lungo e costoso.
Il rendering fotorealistico è anche necessario quando dobbiamo rappresentare il prodotto sotto diverse angolazioni e situazioni d’uso o quando ne esistano molte varianti.
È però possibile limitare il disegno 3d e il successivo rendering al soggetto in sé e poi introdurlo, sempre grazie a un lavoro di fotoritocco, in un ambiente.
È possibile lo scatto fai da te?
Lo scatto del prodotto in sé dovrebbe essere fatto da un professionista o perlomeno da qualcuno che disponga di attrezzatura professionale e competenza sufficiente.
Un buon scatto è sempre indispensabile ma singolarmente abbastanza costoso. I una giornata di lavoro o mezza un professionista può però riprendere diversi soggetti, i costi risulterebbero contenuti e avremo delle ottime immagini di partenza.
Se volete provvedere voi stessi, sappiate che foto scattate con reflex di bassa qualità possono apparire sfocate e con pochi dettagli specie delle zone più chiare o più scure. Non è facile disporre della giusta luce e non è facile ricrearla con faretti e attrezzature varie.
Un altro difetto spesso presente nelle foto fai da te, è la presenza di disturbo. “Piccoli granelli” che si generano quando dobbiamo forzare la sensibilità della pellicola non avendo fonti di illuminazione adeguate.
Le macchine fotografiche economiche posso avere mille opzioni ma hanno obiettivi di bassa qualità e un sensore incapace di rilevare dettagli specie con poca luce. Una foto scadente può fare precipitare la percezione di qualità di un prodotto.
In definitiva, un fotografo amatoriale ha una scarsa conoscenza delle tecniche di illuminazione e di gestione del colore e scarsi mezzi, fattori indispensabili per accentuare volumi, rappresentare in modo fedele i colori e dare “vita” all’immagine.
Spesso non ci si accorge di quanto scadenti siano le immagini di cui disponiamo. Conosciamo così bene il nostro prodotto che mentre pensiamo di osservarlo nella foto, in realtà lo stiamo immaginando.
Una buona fotografia è appunto capace di trasferire le nostre percezioni del prodotto nella mente del cliente, è qualcosa in più di una foto “fedele”, è un messaggio.
Se proprio vuoi fare le foto da solo…
Per realizzare dei buoni scatti da poter usare efficacemente in un foto-inserimento, è necessario almeno scattare con una reflex di alta qualità posta su un cavalletto.
Se non abbiamo un ambiente e un’illuminazione adatta, il soggetto va almeno posto in un stanza con luce diffusa in modo che non si creino ombre troppo pesanti o parti troppo chiare. Eventuali effetti di luce e ombre possono essere accentuati, se necessario, in fase di fotoritocco.
Migliore è lo scatto iniziale, minori saranno i costi di elaborazione e migliore il risultato. È inutile però risparmiare su uno scatto quando poi servirà una sacco di tempo per il ritocco.
Ambientazioni fotografiche. Conclusioni
Foto professionali sono quasi sempre un obbligo per un articolo pubblicitario efficace. Creare ambientazioni con fotoritocco professionale può portare a risparmio dal 50 all’80% rispetto ad una foto ambientata in studio o di un rendering.
Un prodotto che non abbia un alto valore di design, ad esempio un macchinario, può permettere qualche compromesso (forse) in termini di qualità dello scatto. Con altri prodotti si deve essere intransigenti.
In ogni caso, più alta è la qualità delle foto, più è alta l’efficacia del pezzo promozionale, anche nel caso di semplici macchinari o componenti meccanici o altri prodotti di “scarso design” o spessore artistico.
Dovete far vedere il vostro prodotto “in azione”? Non disperatate quindi. Con dei buoni scatti di partenza e un’azione di fotoritocco professionale, questo è possibile a costi accessibili.
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Creare ambientazioni fotografiche col fotoritocco
Col fotoritocco professionale è possibile creare ambientazioni fotografiche per i nostri prodotti in modo che vengano percepiti in tutta la loro bellezza
6 Febbraio 2016 |
Carlo Gislon
L’ambientazione che non c’è
Spesso ci troviamo a disporre di foto tecnicamente buone ma prive di qualsiasi ambientazione ed elemento in grado di valorizzare il prodotto e proporlo nel suo contesto naturale.
Creare ambientazioni giuste è un problema molto comune a causa del costo molto elevato di questo genere di scatti: ricostruzione ambiente in studio + modello/a + logistica = prezzi a 4 cifre.
Usata nel modo giusto, la creazione di una ambientazione non serve a ingannare l’utente ma al contrario a restituirgli una realtà ancora più… reale.
Esempi di ambientazioni professionali
Più di molte parole valgono gli esempi. Nei casi illustrati di seguito, il cliente ha fornito gli scatti dell’infisso, alcuni di buona qualità tecnica ma di carente plasticità (percezione dei volumi) e prive di qualsiasi ambientazione (inserimento in un ambiente).
Con l’aggiunta di foto d’archivio scrupolosamente scelte e un sapiente e meticoloso lavoro di fotoritocco è stato raggiunto un risultato senz’altro buono.
Fotoritocco o rendering?
Se non abbiamo nemmeno la foto del prodotto in sé, perché magari il prodotto non è ancora disponibile, dobbiamo ricorrere a un rendering. Questo è un soggetto completamente diverso e i costi sono su un livello molto più alto.
Si tratta di creare il soggetto da zero con un disegno tridimensionale al quale applicare texture, luci, ombre, sfondi. Un lavoro lungo e costoso.
Il rendering fotorealistico è anche necessario quando dobbiamo rappresentare il prodotto sotto diverse angolazioni e situazioni d’uso o quando ne esistano molte varianti.
È però possibile limitare il disegno 3d e il successivo rendering al soggetto in sé e poi introdurlo, sempre grazie a un lavoro di fotoritocco, in un ambiente.
È possibile lo scatto fai da te?
Lo scatto del prodotto in sé dovrebbe essere fatto da un professionista o perlomeno da qualcuno che disponga di attrezzatura professionale e competenza sufficiente.
Un buon scatto è sempre indispensabile ma singolarmente abbastanza costoso. I una giornata di lavoro o mezza un professionista può però riprendere diversi soggetti, i costi risulterebbero contenuti e avremo delle ottime immagini di partenza.
Se volete provvedere voi stessi, sappiate che foto scattate con reflex di bassa qualità possono apparire sfocate e con pochi dettagli specie delle zone più chiare o più scure. Non è facile disporre della giusta luce e non è facile ricrearla con faretti e attrezzature varie.
Un altro difetto spesso presente nelle foto fai da te, è la presenza di disturbo. “Piccoli granelli” che si generano quando dobbiamo forzare la sensibilità della pellicola non avendo fonti di illuminazione adeguate.
Le macchine fotografiche economiche posso avere mille opzioni ma hanno obiettivi di bassa qualità e un sensore incapace di rilevare dettagli specie con poca luce. Una foto scadente può fare precipitare la percezione di qualità di un prodotto.
In definitiva, un fotografo amatoriale ha una scarsa conoscenza delle tecniche di illuminazione e di gestione del colore e scarsi mezzi, fattori indispensabili per accentuare volumi, rappresentare in modo fedele i colori e dare “vita” all’immagine.
Spesso non ci si accorge di quanto scadenti siano le immagini di cui disponiamo. Conosciamo così bene il nostro prodotto che mentre pensiamo di osservarlo nella foto, in realtà lo stiamo immaginando.
Una buona fotografia è appunto capace di trasferire le nostre percezioni del prodotto nella mente del cliente, è qualcosa in più di una foto “fedele”, è un messaggio.
Se proprio vuoi fare le foto da solo…
Per realizzare dei buoni scatti da poter usare efficacemente in un foto-inserimento, è necessario almeno scattare con una reflex di alta qualità posta su un cavalletto.
Se non abbiamo un ambiente e un’illuminazione adatta, il soggetto va almeno posto in un stanza con luce diffusa in modo che non si creino ombre troppo pesanti o parti troppo chiare. Eventuali effetti di luce e ombre possono essere accentuati, se necessario, in fase di fotoritocco.
Migliore è lo scatto iniziale, minori saranno i costi di elaborazione e migliore il risultato. È inutile però risparmiare su uno scatto quando poi servirà una sacco di tempo per il ritocco.
Ambientazioni fotografiche. Conclusioni
Foto professionali sono quasi sempre un obbligo per un articolo pubblicitario efficace. Creare ambientazioni con fotoritocco professionale può portare a risparmio dal 50 all’80% rispetto ad una foto ambientata in studio o di un rendering.
Un prodotto che non abbia un alto valore di design, ad esempio un macchinario, può permettere qualche compromesso (forse) in termini di qualità dello scatto. Con altri prodotti si deve essere intransigenti.
In ogni caso, più alta è la qualità delle foto, più è alta l’efficacia del pezzo promozionale, anche nel caso di semplici macchinari o componenti meccanici o altri prodotti di “scarso design” o spessore artistico.
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