Carlo Gislon |
1 Agosto 2024
I colori nella grafica pubblicitaria. Uso, significati, esempi. Un’introduzione
Una riordinata al cassetto degli alttrezzi ogni tanto ci vuole. Dimenticati da tempo, riaffiorano suggerendoci un modo più semplice di fare il lavoro e perfino nuove idee. Così succede coi colori, veri e propri strumenti della grafica pubblicitaria
Carlo Gislon – graphic designer è attivo da trent’anni nella grafica editoriale e pubblicitaria. Nel suo blog Segnopositivo propone suggerimenti, esperienze e opinioni tramite articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca, studio e passione
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I colori come strumenti
È così che dovrebbero essere intesi, come un insieme di strumenti nelle proprie infinite varianti di luminosità, saturazione (vivacità) e armonie (combinazioni di colori diversi).
Il mondo non è in bianco e nero. Conoscere i colori e il come metterli assieme aiuta a comprendere la realtà o ad usarla per migliorare la comunicazione grafica, editoriale, pubblicitaria e artistica in generale.
È facile individuare qualcuno che non ha molta dimestichezza col colore: tende a usare sempre gli stessi e tende a creare degli abbinamenti molto prudenti ed equilibrati. Nei suoi lavori tutto tende al “grigetto” o ai “marroncini”.
Si assiste così al sopravvento delle “mode” che sono un sostituto nel vestire, nella grafica, nell’architettura ecc. alla reale capacità artistica del singolo.
Di solito chi non padroneggia bene i colori esprime delle preferenze come “il rosso non mi piace”, giudizio che va tradotto con “il rosso è un colore che non so usare”.
Ma se dovessimo comunicare nel modo più efficace e diretto, non dovremmo avere “colori preferiti”. Dovremmo, invece, saper associare a un preciso messaggio un preciso colore o armonia.
Così come un falegname per eseguire un preciso intaglio sceglie una determinata lama, il pubblicitario o il grafico, se vuole comunicare un preciso concetto, deve saper scegliere il colore giusto o l’armonia giusta.
Un professionista della grafica non ha un colore preferito. Un professionista ha il suo set di attrezzi e sceglie quello giusto per quel preciso lavoro.
Un percorso che proseguirà poi con le opportune scelte grafiche, tipografiche e di stampa per produrre un lavoro finito professionale.
Certo, è vero, un artista, compreso un grafico, passa attraverso periodi in cui esplora precisi stili e si mantiene su un set preciso di colori. Ma questa è una scelta auto-determinata.
Colori singoli e armonie
Allora, come associare il colore giusto al lavoro che stiamo facendo? L’avrai già sentita: il blu significa affidabilità, l’azzurro spiritualità, un certo tipo di verde è collegato a prodotti relativi alla medicina e alla salute, il rosso è passionale e potente, il nero è esclusivo e lussuoso…
Tutto giusto ma piuttosto limitante e ormai un insegnamento banale. Vorrei perciò andare un po’ oltre, provando a esplorare delle armonie: insiemi di colori valutati nel loro assieme.
Lo farò senza tante chiacchiere ma con degli esempi dai migliori professionisti. Troverete alcune soluzioni che pur applicando i principi di base sanno uscire dagli schemi e proporre qualcosa che colpisce e suscita interesse. Procediamo quindi.
Gli esempi
Tra le agenzie pubblicitarie che più mostrano maestria, scelte temerarie ma allo stesso tempo producono lavori sempre pervasi da un elevato senso di razionalità nell’uso del colore, vi è Sidlee (ex Hornall Anderson).
Mi piace la loro grafica e penso abbiano qualcosa da insegnarci nell’uso coraggioso e competente del colore. Ecco alcuni loro lavori.
Altri esempi
Per evitare di essere giudicato un “adepto” di Sidlee, ecco alcuni altri esempi raccolti sulla rete.
I colori nella grafica. Conclusioni
Abbiamo esaminato diversi casi e potremmo continuare all’infinito.
Qual è il modo più semplice di trovare un’armonia? Tirando le somme, grazie agli esempi appena visti, una volta trovato il giusto colore dominante (trovato o imposto dal brand o dallo stile pre-esistente), affiancarle un secondo o un terzo simile od opposto.
Non dovremmo essere troppo schematici e logici: potremmo provare a capovolgerne o intensificarne il significato tradizionale di un colore.
Ognuno degli esempi indicati ha un colore che fa da padrone, che determina la sensazione generale e ne usa altri che ne fanno da contrappunto o da complemento, spesso in modo inaspettato e che amplificano la sensazione principale.
Le armonie hanno di solito un colore dominante, questo crea un certo dinamismo ed esprime il significato portante o serve a indirizzare l’attenzione.
Perciò è corretto cavalcare l’uso del colore nel suo stretto significato ma l’aggiunta di un elemento estraneo potrebbe essere efficacissimo nel creare interesse su qualcosa che potrebbe risultare altrimenti troppo scontato.
Il rosso sembra più rosso se vi associamo un pizzico di azzurro o verde. Il giallo più giallo se è vicino al viola o al blu, ecc. Associando colori vicini od opposti della ruota dei colori accentuiamo o riduciamo l’effetto.
Come hai visto, più che darti una precisa equazione colore = sensazione, di cui si può trovare una infinità di lezioni sul web, ho preferito offrire, in un certo senso, un insegnamento meno macchinoso che lascia aperte più soluzioni creative.
Le creatività non ammette troppe regole. Le regole, anche le più rigide sono spesso frutto di voli creativi pensati ma impensabili.
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Una riordinata al cassetto degli alttrezzi ogni tanto ci vuole. Dimenticati da tempo, riaffiorano suggerendoci un modo più semplice di fare il lavoro e perfino nuove idee. Così succede coi colori, veri e propri strumenti della grafica pubblicitaria
1 Agosto 2024 |
Carlo Gislon
I colori come strumenti
È così che dovrebbero essere intesi, come un insieme di strumenti nelle proprie infinite varianti di luminosità, saturazione (vivacità) e armonie (combinazioni di colori diversi).
Il mondo non è in bianco e nero. Conoscere i colori e il come metterli assieme aiuta a comprendere la realtà o ad usarla per migliorare la comunicazione grafica, editoriale, pubblicitaria e artistica in generale.
È facile individuare qualcuno che non ha molta dimestichezza col colore: tende a usare sempre gli stessi e tende a creare degli abbinamenti molto prudenti ed equilibrati. Nei suoi lavori tutto tende al “grigetto” o ai “marroncini”.
Si assiste così al sopravvento delle “mode” che sono un sostituto nel vestire, nella grafica, nell’architettura ecc. alla reale capacità artistica del singolo.
Di solito chi non padroneggia bene i colori esprime delle preferenze come “il rosso non mi piace”, giudizio che va tradotto con “il rosso è un colore che non so usare”.
Ma se dovessimo comunicare nel modo più efficace e diretto, non dovremmo avere “colori preferiti”. Dovremmo, invece, saper associare a un preciso messaggio un preciso colore o armonia.
Così come un falegname per eseguire un preciso intaglio sceglie una determinata lama, il pubblicitario o il grafico, se vuole comunicare un preciso concetto, deve saper scegliere il colore giusto o l’armonia giusta.
Un professionista della grafica non ha un colore preferito. Un professionista ha il suo set di attrezzi e sceglie quello giusto per quel preciso lavoro.
Un percorso che proseguirà poi con le opportune scelte grafiche, tipografiche e di stampa per produrre un lavoro finito professionale.
Certo, è vero, un artista, compreso un grafico, passa attraverso periodi in cui esplora precisi stili e si mantiene su un set preciso di colori. Ma questa è una scelta auto-determinata.
Colori singoli e armonie
Allora, come associare il colore giusto al lavoro che stiamo facendo? L’avrai già sentita: il blu significa affidabilità, l’azzurro spiritualità, un certo tipo di verde è collegato a prodotti relativi alla medicina e alla salute, il rosso è passionale e potente, il nero è esclusivo e lussuoso…
Tutto giusto ma piuttosto limitante e ormai un insegnamento banale. Vorrei perciò andare un po’ oltre, provando a esplorare delle armonie: insiemi di colori valutati nel loro assieme.
Lo farò senza tante chiacchiere ma con degli esempi dai migliori professionisti. Troverete alcune soluzioni che pur applicando i principi di base sanno uscire dagli schemi e proporre qualcosa che colpisce e suscita interesse. Procediamo quindi.
Gli esempi
Tra le agenzie pubblicitarie che più mostrano maestria, scelte temerarie ma allo stesso tempo producono lavori sempre pervasi da un elevato senso di razionalità nell’uso del colore, vi è Sidlee (ex Hornall Anderson).
Mi piace la loro grafica e penso abbiano qualcosa da insegnarci nell’uso coraggioso e competente del colore. Ecco alcuni loro lavori.
Altri esempi
Per evitare di essere giudicato un “adepto” di Sidlee, ecco alcuni altri esempi raccolti sulla rete.
I colori nella grafica. Conclusioni
Abbiamo esaminato diversi casi e potremmo continuare all’infinito.
Qual è il modo più semplice di trovare un’armonia? Tirando le somme, grazie agli esempi appena visti, una volta trovato il giusto colore dominante (trovato o imposto dal brand o dallo stile pre-esistente), affiancarle un secondo o un terzo simile od opposto.
Non dovremmo essere troppo schematici e logici: potremmo provare a capovolgerne o intensificarne il significato tradizionale di un colore.
Ognuno degli esempi indicati ha un colore che fa da padrone, che determina la sensazione generale e ne usa altri che ne fanno da contrappunto o da complemento, spesso in modo inaspettato e che amplificano la sensazione principale.
Le armonie hanno di solito un colore dominante, questo crea un certo dinamismo ed esprime il significato portante o serve a indirizzare l’attenzione.
Perciò è corretto cavalcare l’uso del colore nel suo stretto significato ma l’aggiunta di un elemento estraneo potrebbe essere efficacissimo nel creare interesse su qualcosa che potrebbe risultare altrimenti troppo scontato.
Il rosso sembra più rosso se vi associamo un pizzico di azzurro o verde. Il giallo più giallo se è vicino al viola o al blu, ecc. Associando colori vicini od opposti della ruota dei colori accentuiamo o riduciamo l’effetto.
Come hai visto, più che darti una precisa equazione colore = sensazione, di cui si può trovare una infinità di lezioni sul web, ho preferito offrire, in un certo senso, un insegnamento meno macchinoso che lascia aperte più soluzioni creative.
Le creatività non ammette troppe regole. Le regole, anche le più rigide sono spesso frutto di voli creativi pensati ma impensabili.
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