Una riordinata alla cassetta degli attrezzi ogni tanto fa bene. Riposti e dimenticati da tempo riaffiorano a suggerirci non solo un modo più agevole di fare le cose ma a volte idee completamente nuove. Così succede coi colori, abituati come siamo a usare i nostri cavalli di battaglia o le soluzioni più scontate. Scopriamo come spezzare questa routine e come usare nel modo corretto i colori nella pubblicità.

Nella nostra cassetta degli attrezzi: i colori

È così che dovrebbero essere intesi i colori: uno strumento o, meglio, un numeroso insieme nelle infinite varianti di luminosità, saturazione (vivacità) e armonie (combinazioni di colori diversi).

È facile individuare qualcuno che non ha molta dimestichezza nell’uso del colore: tende a usare sempre gli stessi e tende a creare degli insiemi sempre molto prudenti ed equilibrati. Di solito chi non li padroneggia bene esprime delle preferenze del tipo “il rosso non mi piace”, giudizio che va tradotto con “il rosso non lo so usare”.

Ma se dobbiamo comunicare nel modo più efficace e diretto come nella pubblicità, non dobbiamo avere colori preferiti ma dobbiamo saper associare a un preciso messaggio un perciso colore o armonia.

Così come un falegname per fare un preciso intaglio seglie una determinata lama, il pubblicitario o il grafico, se vuole comunicare un preciso concetto, deve usare il colore giusto.

Un professionista non ha un colore preferito, come non preferisce toni chiari o scuri. Un professionista ha il suo set di attrezzi, in questo caso la sua ricca tavolozza di colori, e sceglie quello giusto per quel preciso lavoro. Un percorso che prosegue poi con le opportune scelte grafiche, tipografiche e di stampa.

Il logo in senso stretto non è pubblicità ma partendo da questi esempi è più facile evincere il senso dell’uso del colore nel messaggio. Le banche usano di solito uno o due colori ma vi sono dei casi un po’ più originali dove si osa aggiungere un po’ di vivacità come negli archi del logo Intesa Sanpaolo il cui intento è forse quello di rendere più amichevole e un po’ meno “business” il messaggio aziendale. Azzurro e verde scuro dominano col loro senso di fiducia e stabilità ma l’accostamento di rosso col nero è anch’esso ritenuto un messaggio di solidità magari con una tocco di aggressività (verso il mercato?) in più.

Colori nella pubblicità. Singoli e armonie

Allora, come associare il colore giusto al lavoro che stiamo facendo? Sì, l’avrai già sentita: il blu significa affidabilità, l’azzurro spiritualità, un certo tipo di verde è collegato a prodotti relativi alla medicina e alla salute, il rosso è passionale e potente, il nero è esclusivo e lussuoso…

Tutto giusto ma piuttosto limitante e vorrei perciò andare un po’ oltre: vorrei spingermi a mostrare e commentare degli esempi di come i migliori grafici usano delle armonie di colore per rafforzare il messaggio, combinazioni di più colori per rendere ancora più significativo il senso del colore dominante, enfatizzato dal contrasto con i suoi vicini.

Troverete alcune soluzioni che pur applicando i principi di base sanno uscire dagli schemi e proporre qualcosa che colpisce e suscita interesse. Procediamo quindi.

Uso del colore nella pubblicità. Gli esempi

Tra le agenzie pubblicitarie che più mostrano maestria, scelte temerarie ma allo stesso tempo lavori sempre pervasi da un elevato senso di razionalità nell’uso del colore, vi è Hornall Anderson.

Mi piace la loro grafica e penso abbiano qualcosa da insegnarci. Lanciamoci quindi in alcuni esempi e considerazioni prendendo spunto dai loro lavori.

colori nella pubblicità - esempi
Colori caldi per prodotti e servizi legati al mondo del cibo e in particolare alla panificazione. Una scelta abbastanza prudente. In questo primo esempio HA non si è sbilanciato molto devo dire ma è solo l’inizio della mia carrellata.
colori nella pubblicità - esempi
Qui si fa più interessante. I prodotti medici e i servizi di ricerca fanno spesso uso di questo tipo di verde. La trovata più interessante è l’abbinamento a questo fondo nero che dà un forte senso di analisi scientifica e precisione tecnica. E, se vogliamo esaminare la cosa anche più a fondo, non si tratta di un nero qualsiasi ma un nero “caldo” che accentua il contrasto coi colori verdi freddi.
Il violetto, essendo un colore praticamente complementare al verde dei carciofi non fa altro che enfatizzare il prodotto e il suo senso di freschezza
I prodotti bio usano il verde, gli altri, i modo piuttosto insolito per il prodotto in questione, usano il blu. Mi permetto di giudicare la scelta di questo blu un po’ discutibile ma l’esempio è ugualmente esplicativo di come il colore sia usato per creare una netta distinzione.
colori nella pubblicità - esempi
5 prodotti diversi dello stesso brand. Notare come il minimo comune denominatore sia strettamente mantenuto dalla grafica a triangoli mentre completamente diversi sono i colori. Caldi e “famigliari” per il cibo per cani, quelli del vino e dello yogurt di mirtilli rafforzano il senso del prodotto mentre per l’acqua l’azzurro, simbolo di purezza e freschezza, è un classico.

Altri esempi

Per evitare di essere giudicato un “adepto” di Hornall Anderson, ecco alcuni altri esempi raccolti sulla rete.

Il bianco è purezza, naturalezza, normalità. Campagna Real Beauty – Dove. Senso enfatizzato dal contrasto con le carnagioni che fanno da giusto contrappunto coi diversi toni di “rosa-marrone”.
Femminile al 100%. Maschi vietati. Forse il rosa è il colore più femminile che esiste nel nostro immaginario anche se sono state di moda magliette rosa per i maschi fino a un paio di anni fa. L’associazione col giallo e l’azzurro rende il significato di quel rosa assai più trasgressivo di quanto tradizionalmente lo si intenda.
Un azzurro-grigio patriottico desaturato. Accostamento prudente, volutamente istituzionale e conservatore a esprimere valori tradizionali.
Il verde Heineken col rosso del logo capaci di piazzarci un gradevole pugno in faccia e creare un brand basato quasi esclusivamente sul colore

I colori nella pubblicità. Conclusioni

Abbiamo esaminato diversi casi e potremmo continuare. Tirando le somme, una volta trovato il giusto colore potreste attorno ad esso creare un’armonia che riesca a renderlo ancor più intrigante e con esso il suo messaggio.

Non dovremmo essere troppo schematici e logici: potremmo capovolgerne o intensificarne il significato tradizionale.

Ognuno degli esempi indicati ha un colore che fa da padrone, che determina la sensazione generale e altri che ne fanno da contrappunto o da complemento, spesso in modo inaspettato e che amplificano questa sensazione.

Le armonie hanno di solito un colore dominante, questo crea un certo dinamismo ed esprime il significato portante o serve a indirizzare l’attenzione.

Perciò è corretto cavalcare l’uso del colore nel suo stretto significato ma l’aggiunta di un elemento estraneo potrebbe essere efficacissimo nel creare interesse su qualcosa che potrebbe risultare altrimenti troppo scontato.

Più che darti una precisa equazione colore = sensazione, di cui si può trovare una infinità di lezioni sul web, ho preferito offrire, in un certo senso, un insegnamento meno macchinoso che lascia aperte più soluzioni creative.

Spero ti sia di stimolo.

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