Carlo Gislon |
12 Marzo 2015
Come scrivere un preventivo che verrà approvato
Carlo Gislon – graphic designer è attivo da trent’anni nella grafica editoriale e pubblicitaria. Nel suo blog Segnopositivo propone suggerimenti, esperienze e opinioni tramite articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca, studio e passione
I nostri sforzi nell’attuare campagne promozionali cominciano a essere ripagati: arrivano delle richieste. Non sprechiamo l’occasione: impariamo a scrivere un preventivo che verrà accettato
Dopo una trentina d’anni di attività in proprio ho notato che un certo modo di approcciarsi nel rispondere alle richieste di preventivo è molto più efficace di altri.
Ho poi confrontato queste mie impressioni con pareri di esperti e tecniche di marketing. Ho potuto così isolare il modo migliore di realizzare un preventivo.
Questo non è il solito articolo che illustra la questione in modo “amministrativo” o sotto l’aspetto delle “buone maniere”.
Niente consigli del tipo “dove scrivere la ragione sociale; scrivere un oggetto chiaro; elencare i dettagli del prodotto/servizio”.
La forma ha la sua importanza ma qui si parla di qualcosa di molto più importante: di ciò che fa approvare il preventivo.
Ecco allora quelle che per me sono delle regole d’oro.
Non forzare la vendita
Questa è la prima regola e probabilmente la più importante e, a mio umile parere, un punto di vista sconosciuto ai più.
Poiché potremmo essere ansiosi di concludere un grosso affare o poiché ci sentiamo esperti del settore, potremmo sommergere il cliente con consigli od offerte che vanno oltre la sua richiesta.
In altre parole potremmo fare quello che intendo con “forzare la vendita”.
Capita che il cliente chieda una prodotto/servizio che non faccia per lui e, poiché siamo professionisti, ce ne accorgiamo all’istante.
Ma sarebbe un errore offrire qualcosa di diverso o “di più”. Consegnate invece un preventivo semplicemente per quello che vi è stato chiesto con la massima cortesia e considerazione.
E se il cliente è disposto a pagare subito, fatelo pagare. L’importante è non promettere risultati che sapete non arriveranno. Vendetegli ciò che chiede.
Molti clienti sono sicuri e determinati, sanno bene quello che vogliono e a volte impongono che gli vendiate un certo servizio.
Altri, semplicemente, sono pronti a sborsare per quella cosa senza manco sapere cosa stanno effettivamente comprando.
Vendetegliela. Attendete che si sia instaurata una buona comunicazione per fargli capire che forse ha bisogno di qualcos’altro.
Diverso è il caso in cui il cliente vi chieda una consulenza, diverso è un cliente che non sa quello che vuole e dipende dalla vostra opinione e si trova a tu per tu con voi.
Spesso in una richiesta via email o telefonica, il cliente chiede un prodotto o servizio che capite non farà per lui.
Magari alla fine il cliente avrà esattamente ciò che ha chiesto ma sarà un cliente insoddisfatto e forse non tornerà più da voi.
In un certo senso si ha il dovere di spiegarlo al cliente ma va allo stesso tempo rispettata la sua opinione.
Per farla breve, vendetegli, di primo acchito ciò che vi chiede anche se non pensate non sia il prodotto o servizio giusto e mantenete i contatti.
Non spaventare con prezzi alti
Non esistono prezzi alti o bassi. Ma esistono clienti e venditori che considerano che un prezzo possa essere alto o basso.
Questo non vuol dire si debba essere timorosi nel parlare di prezzi quando rispondiamo a una richiesta di preventivo. Anzi, esserne esserlo sarebbe un’ammissione di colpa.
Anche essere titubanti nel citare un prezzo è infatti un modo di “spaventare” e accade proprio perché è il venditore ad esserne per primo spaventato.
A dirla tutta, il cliente potrebbe offendersi se pensate che lui non sia in grado di pagare quanto proponete.
D’altro canto, sparare solennemente dei prezzi alti, “perché bisogna essere schietti e sinceri” o perché “si è i migliori della piazza” è altezzoso e può creare un disaccordo.
“Prezzi alti e prezzi bassi” sono concetti che cambiano in relazione all’immagine che date e al portafogli del cliente. Non sono assoluti, di fatto non esistono né prezzi alti, né prezzi bassi.
Dare peso al prezzo, esprimere in qualche modo, anche sottaciuto, che il costo è alto o che capite possa essere proibitivo, spaventerà o sminuirà il cliente.
Un prezzo sarebbe alto solo se, confrontato con un prodotto che esprime le identiche caratteristiche e consegnato con l’identico servizio, costasse di più.
In più, la persona potrebbe essere pronta solo per un servizio “introduttivo”, molto economico non perché non abbia denaro ma perché non si fida.
Non abbiate fretta di vendere il vostro costosissimo pezzo da novanta. Può accadere tuttavia che nella stessa trattativa si parta da un prezzo basso che poi viene alzato mano a mano che il cliente comprende il valore di un servizio migliore.
La linea dell’onestà è la migliore
Siate sinceri, se sapete di non essere concorrenziali su qualche aspetto, ditelo. Non atteggiatevi come quelli che fanno tutto “bene, velocemente e a buon mercato”.
Sono bugie e vaghe generalizzazioni che distruggono il brand… e non è nemmeno un merito vendere a buon mercato! Non trattate il cliente come uno stupido.
Come diceva David Ogilvy, forse il più grande pubblicitario mai esistito: “Il pubblico non è un deficiente, è vostra moglie”. Qui trovate un interessante spiegazione del concetto.
Non serve atteggiarsi come coloro che fanno i prezzi più bassi o come coloro che consegnano il miglior servizio al mondo. È il cliente che lo deve decidere.
Cercate piuttosto di sottolineare il valore del servizio e le sue peculiarità senza scadere nella mera pubblicità. Rendere il prodotto “unico” rende impossibile un reale confronto con altre offerte.
Non sminuire il prodotto/servizio
Come accennato nel punto precedente cerchiamo di rendere implicite nella nostra risposta gli aspetti precisi del nostro prodotto o servizio puntando sui vantaggi che il cliente può ricevere.
Se facciamo un preventivo, ad esempio per un lavoro di muratura, specifichiamo il tipo di malte usate o il tipo di lavorazione usata. Renderete il vostro lavoro unico, renderete difficile un confronto basato unicamente sul prezzo.
Non mettetevi però a riscrivere Guerra e Pace e soprattutto non confondete il cliente con termini astrusi. I dettagli lasciateli nelle clausole contrattuali, sto parlando di brevi accenni.
Sottolineate il vostro brand. Il vostro logo, il vostro slogan dovrebbero essere ben evidenti nella risposta. I vostri prodotti hanno le LORO caratteristiche e i LORO prezzi.
Creare fiducia
È fondamentale stabilire una buona linea di comunicazione. Stima, confidenza, fiducia richiedono un po’ di tempo per essere instaurate.
La richiesta di preventivo è un primo passo verso di voi, è già un accenno di fiducia ma non sufficiente per concludere un affare.
Non abbiate fretta. Non è onestamente possibile rispondere con un preventivo preciso quando si hanno poche informazioni.
Le persone comprano da quelli di cui si fidano. Nel preventivo deve trasparire sicurezza e devono essere presenti delle forme di garanzia esplicite o implicite.
Non rispondere con pubblicità
Una volta lessi un articolo sull’argomento che diceva di rispondere alla richiesta di preventivo sottolineando al contempo pregi e peculiarità del prodotto.
È corretto purché lo si faccia in modo sottile e garbato come accennato nel punto 4. Si rischia altrimenti di rispondere a una richiesta di preventivo con una offerta pubblicitaria e questo –è– sbagliato.
Telefonicamente o di persona potremmo sottolineare altre potenzialità e vantaggi del prodotto/servizio. Fa parte di un discorso di vendita. Ma rispondere con proposte che non siano strettamente inerenti alla richiesta significa non rispondere.
Vestire i panni del cliente
I migliori venditori vendono… senza vendere: non sono ansiosi di concludere l’affare ma sanno condurre la persona a chiedere il prodotto con un controllo positivo.
Se siete sicuri di potergli vendere il prodotto giusto, non avete bisogno di sommergerli di chiacchiere.
Parte di questo processo è quello di mettersi nei panni del cliente, di fargli capire che l’avete veramente capito e che il vostro obiettivo principale non sono i suoi soldi ma quello di dargli il miglior servizio.
Una richiesta di preventivo è l’indicatore di un certo interesse. Anche se può essere un interesse minimo, qualcosa è iniziato. Ora l’obiettivo è aumentare tale interesse fino a farlo diventare un contratto firmato.
Usiamo la richiesta di preventivo come un’occasione per instaurare una buona comunicazione. Se ci viene dato un numero di telefono, chiamiamo, altrimenti cerchiamo di rispondere all’email in maniera cordiale e con poche parole.
Non innondate la persona con informazioni, piuttosto lasciatela con un punto di domanda, meglio ancora due, ma siate molto cortesi.
Mettersi nei panni del cliente non vuol dire fare un prezzo basso, non vuol dire fare i ruffiani, non vuol dire essere quello che non si è. Casomai è l’opposto perché come noi non dobbiamo considerare i clienti dei babbei, nemmeno noi lo siamo.
Se si promettono mari e monti a prezzi bassi, si perde credibilità e si offre un’immagine scadente del proprio servizio. Stiamo dicendo agli altri: il nostro lavoro non vale nulla.
Il prezzo ci qualifica.
Usare offerte speciali
La risposta a un preventivo diventa molto efficace quando si può disporre di un’offerta speciale molto accattivante, magari una per il cliente nuovo e un’altra per il cliente acquisito tuttavia.
L’offerta deve naturalmente essere esattamente tarata alla richiesta altrimenti avremo una “non-risposta”.
Potete usarla per acquisire un nuovo cliente o come punto di partenza per una discussione di vendita o può essere un’offerta limitata nel tempo.
Ho letto da qualche parte un consiglio che onestamente prenderei con le pinze: “piuttosto che scontare un preventivo aggiungete un ulteriore servizio gratuito o a basso prezzo”.
Attenzione al non rispondere in modo preciso quanto richiesto, ma funziona, secondo me, nel contesto di una discussione di vendita, a tu per tu col cliente.
E attenzione anche al non svendere il proprio prodotto mostrandosi immediatamente pronti a tagliare il prezzo.
Conoscere il mercato
Tenetevi informati sui prezzi della concorrenza. Col tempo si arriva a conoscere il prezzo fatto dai propri concorrenti e si arriva a conoscere la qualità del loro servizio o prodotto. È il cosiddetto mercato.
Non è detto che il vostro prezzo debba essere più basso, affatto. Può essere ben più alto ma in tal caso dovete offrire un’immagine superiore e, possibilmente, anche un servizio superiore.
Si deve essere informati di quello che succede là fuori. Poi si può decidere di fare qualcosa di completamente diverso, prezzo incluso.
Conclusioni
Non è mai tempo sprecato rispondere a un preventivo. È come minimo un’occasione per farci apprezzare e di dimostrare la nostra professionalità.
Magari non concluderete l’affare ma potrà iniziare ugualmente un passaparola efficace se date una buona impressione oppure sarà per la prossima volta.
La professionalità è il valore fondamentale del vostro servizio. Non svendetela, non scontatela come fosse un prodotto che sta per scadere al supermercato.
Ripetiamolo assieme: il prezzo ci qualifica.
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12 Marzo 2015 |
Carlo Gislon
I nostri sforzi nell’attuare campagne promozionali cominciano a essere ripagati: arrivano delle richieste. Non sprechiamo l’occasione: impariamo a scrivere un preventivo che verrà accettato
Dopo una trentina d’anni di attività in proprio ho notato che un certo modo di approcciarsi nel rispondere alle richieste di preventivo è molto più efficace di altri.
Ho poi confrontato queste mie impressioni con pareri di esperti e tecniche di marketing. Ho potuto così isolare il modo migliore di realizzare un preventivo.
Questo non è il solito articolo che illustra la questione in modo “amministrativo” o sotto l’aspetto delle “buone maniere”.
Niente consigli del tipo “dove scrivere la ragione sociale; scrivere un oggetto chiaro; elencare i dettagli del prodotto/servizio”.
La forma ha la sua importanza ma qui si parla di qualcosa di molto più importante: di ciò che fa approvare il preventivo.
Ecco allora quelle che per me sono delle regole d’oro.
Non forzare la vendita
Questa è la prima regola e probabilmente la più importante e, a mio umile parere, un punto di vista sconosciuto ai più.
Poiché potremmo essere ansiosi di concludere un grosso affare o poiché ci sentiamo esperti del settore, potremmo sommergere il cliente con consigli od offerte che vanno oltre la sua richiesta.
In altre parole potremmo fare quello che intendo con “forzare la vendita”.
Capita che il cliente chieda una prodotto/servizio che non faccia per lui e, poiché siamo professionisti, ce ne accorgiamo all’istante.
Ma sarebbe un errore offrire qualcosa di diverso o “di più”. Consegnate invece un preventivo semplicemente per quello che vi è stato chiesto con la massima cortesia e considerazione.
E se il cliente è disposto a pagare subito, fatelo pagare. L’importante è non promettere risultati che sapete non arriveranno. Vendetegli ciò che chiede.
Molti clienti sono sicuri e determinati, sanno bene quello che vogliono e a volte impongono che gli vendiate un certo servizio.
Altri, semplicemente, sono pronti a sborsare per quella cosa senza manco sapere cosa stanno effettivamente comprando.
Vendetegliela. Attendete che si sia instaurata una buona comunicazione per fargli capire che forse ha bisogno di qualcos’altro.
Diverso è il caso in cui il cliente vi chieda una consulenza, diverso è un cliente che non sa quello che vuole e dipende dalla vostra opinione e si trova a tu per tu con voi.
Spesso in una richiesta via email o telefonica, il cliente chiede un prodotto o servizio che capite non farà per lui.
Magari alla fine il cliente avrà esattamente ciò che ha chiesto ma sarà un cliente insoddisfatto e forse non tornerà più da voi.
In un certo senso si ha il dovere di spiegarlo al cliente ma va allo stesso tempo rispettata la sua opinione.
Per farla breve, vendetegli, di primo acchito ciò che vi chiede anche se non pensate non sia il prodotto o servizio giusto e mantenete i contatti.
Non spaventare con prezzi alti
Non esistono prezzi alti o bassi. Ma esistono clienti e venditori che considerano che un prezzo possa essere alto o basso.
Questo non vuol dire si debba essere timorosi nel parlare di prezzi quando rispondiamo a una richiesta di preventivo. Anzi, esserne esserlo sarebbe un’ammissione di colpa.
Anche essere titubanti nel citare un prezzo è infatti un modo di “spaventare” e accade proprio perché è il venditore ad esserne per primo spaventato.
A dirla tutta, il cliente potrebbe offendersi se pensate che lui non sia in grado di pagare quanto proponete.
D’altro canto, sparare solennemente dei prezzi alti, “perché bisogna essere schietti e sinceri” o perché “si è i migliori della piazza” è altezzoso e può creare un disaccordo.
“Prezzi alti e prezzi bassi” sono concetti che cambiano in relazione all’immagine che date e al portafogli del cliente. Non sono assoluti, di fatto non esistono né prezzi alti, né prezzi bassi.
Dare peso al prezzo, esprimere in qualche modo, anche sottaciuto, che il costo è alto o che capite possa essere proibitivo, spaventerà o sminuirà il cliente.
Un prezzo sarebbe alto solo se, confrontato con un prodotto che esprime le identiche caratteristiche e consegnato con l’identico servizio, costasse di più.
In più, la persona potrebbe essere pronta solo per un servizio “introduttivo”, molto economico non perché non abbia denaro ma perché non si fida.
Non abbiate fretta di vendere il vostro costosissimo pezzo da novanta. Può accadere tuttavia che nella stessa trattativa si parta da un prezzo basso che poi viene alzato mano a mano che il cliente comprende il valore di un servizio migliore.
La linea dell’onestà è la migliore
Siate sinceri, se sapete di non essere concorrenziali su qualche aspetto, ditelo. Non atteggiatevi come quelli che fanno tutto “bene, velocemente e a buon mercato”.
Sono bugie e vaghe generalizzazioni che distruggono il brand… e non è nemmeno un merito vendere a buon mercato! Non trattate il cliente come uno stupido.
Come diceva David Ogilvy, forse il più grande pubblicitario mai esistito: “Il pubblico non è un deficiente, è vostra moglie”. Qui trovate un interessante spiegazione del concetto.
Non serve atteggiarsi come coloro che fanno i prezzi più bassi o come coloro che consegnano il miglior servizio al mondo. È il cliente che lo deve decidere.
Cercate piuttosto di sottolineare il valore del servizio e le sue peculiarità senza scadere nella mera pubblicità. Rendere il prodotto “unico” rende impossibile un reale confronto con altre offerte.
Non sminuire il prodotto/servizio
Come accennato nel punto precedente cerchiamo di rendere implicite nella nostra risposta gli aspetti precisi del nostro prodotto o servizio puntando sui vantaggi che il cliente può ricevere.
Se facciamo un preventivo, ad esempio per un lavoro di muratura, specifichiamo il tipo di malte usate o il tipo di lavorazione usata. Renderete il vostro lavoro unico, renderete difficile un confronto basato unicamente sul prezzo.
Non mettetevi però a riscrivere Guerra e Pace e soprattutto non confondete il cliente con termini astrusi. I dettagli lasciateli nelle clausole contrattuali, sto parlando di brevi accenni.
Sottolineate il vostro brand. Il vostro logo, il vostro slogan dovrebbero essere ben evidenti nella risposta. I vostri prodotti hanno le LORO caratteristiche e i LORO prezzi.
Creare fiducia
È fondamentale stabilire una buona linea di comunicazione. Stima, confidenza, fiducia richiedono un po’ di tempo per essere instaurate.
La richiesta di preventivo è un primo passo verso di voi, è già un accenno di fiducia ma non sufficiente per concludere un affare.
Non abbiate fretta. Non è onestamente possibile rispondere con un preventivo preciso quando si hanno poche informazioni.
Le persone comprano da quelli di cui si fidano. Nel preventivo deve trasparire sicurezza e devono essere presenti delle forme di garanzia esplicite o implicite.
Non rispondere con pubblicità
Una volta lessi un articolo sull’argomento che diceva di rispondere alla richiesta di preventivo sottolineando al contempo pregi e peculiarità del prodotto.
È corretto purché lo si faccia in modo sottile e garbato come accennato nel punto 4. Si rischia altrimenti di rispondere a una richiesta di preventivo con una offerta pubblicitaria e questo –è– sbagliato.
Telefonicamente o di persona potremmo sottolineare altre potenzialità e vantaggi del prodotto/servizio. Fa parte di un discorso di vendita. Ma rispondere con proposte che non siano strettamente inerenti alla richiesta significa non rispondere.
Vestire i panni del cliente
I migliori venditori vendono… senza vendere: non sono ansiosi di concludere l’affare ma sanno condurre la persona a chiedere il prodotto con un controllo positivo.
Se siete sicuri di potergli vendere il prodotto giusto, non avete bisogno di sommergerli di chiacchiere.
Parte di questo processo è quello di mettersi nei panni del cliente, di fargli capire che l’avete veramente capito e che il vostro obiettivo principale non sono i suoi soldi ma quello di dargli il miglior servizio.
Una richiesta di preventivo è l’indicatore di un certo interesse. Anche se può essere un interesse minimo, qualcosa è iniziato. Ora l’obiettivo è aumentare tale interesse fino a farlo diventare un contratto firmato.
Usiamo la richiesta di preventivo come un’occasione per instaurare una buona comunicazione. Se ci viene dato un numero di telefono, chiamiamo, altrimenti cerchiamo di rispondere all’email in maniera cordiale e con poche parole.
Non innondate la persona con informazioni, piuttosto lasciatela con un punto di domanda, meglio ancora due, ma siate molto cortesi.
Mettersi nei panni del cliente non vuol dire fare un prezzo basso, non vuol dire fare i ruffiani, non vuol dire essere quello che non si è. Casomai è l’opposto perché come noi non dobbiamo considerare i clienti dei babbei, nemmeno noi lo siamo.
Se si promettono mari e monti a prezzi bassi, si perde credibilità e si offre un’immagine scadente del proprio servizio. Stiamo dicendo agli altri: il nostro lavoro non vale nulla.
Il prezzo ci qualifica.
Usare offerte speciali
La risposta a un preventivo diventa molto efficace quando si può disporre di un’offerta speciale molto accattivante, magari una per il cliente nuovo e un’altra per il cliente acquisito tuttavia.
L’offerta deve naturalmente essere esattamente tarata alla richiesta altrimenti avremo una “non-risposta”.
Potete usarla per acquisire un nuovo cliente o come punto di partenza per una discussione di vendita o può essere un’offerta limitata nel tempo.
Ho letto da qualche parte un consiglio che onestamente prenderei con le pinze: “piuttosto che scontare un preventivo aggiungete un ulteriore servizio gratuito o a basso prezzo”.
Attenzione al non rispondere in modo preciso quanto richiesto, ma funziona, secondo me, nel contesto di una discussione di vendita, a tu per tu col cliente.
E attenzione anche al non svendere il proprio prodotto mostrandosi immediatamente pronti a tagliare il prezzo.
Conoscere il mercato
Tenetevi informati sui prezzi della concorrenza. Col tempo si arriva a conoscere il prezzo fatto dai propri concorrenti e si arriva a conoscere la qualità del loro servizio o prodotto. È il cosiddetto mercato.
Non è detto che il vostro prezzo debba essere più basso, affatto. Può essere ben più alto ma in tal caso dovete offrire un’immagine superiore e, possibilmente, anche un servizio superiore.
Si deve essere informati di quello che succede là fuori. Poi si può decidere di fare qualcosa di completamente diverso, prezzo incluso.
Conclusioni
Non è mai tempo sprecato rispondere a un preventivo. È come minimo un’occasione per farci apprezzare e di dimostrare la nostra professionalità.
Magari non concluderete l’affare ma potrà iniziare ugualmente un passaparola efficace se date una buona impressione oppure sarà per la prossima volta.
La professionalità è il valore fondamentale del vostro servizio. Non svendetela, non scontatela come fosse un prodotto che sta per scadere al supermercato.
Ripetiamolo assieme: il prezzo ci qualifica.
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