L’uso di un solo colore può conciliare forti esigenze creative? Altroché! Vediamo assieme come usare l’Armonia Monocromatica.

Definizione di armonia e armonia monocromatica

Abbiamo detto che le armonie di colore sono insiemi di più colori considerati nel loro complesso. Un concetto simile all’accordo musicale, dove più note sono suonate nello stesso momento.

Tra queste, quella monocromatica, usa un solo colore nelle sue gradazioni di luminosità o saturazione (purezza).

Non per questo è banale o riservata ai principianti, tutt’altro. Pensate alla fotografia in bianco e nero, nella quale si cimentano tuttora i più grandi fotografi del mondo.

Sulla ruota dei colori, l’armonia monocromatica, è costituita dall’insieme dei colori che si trovano sullo stesso angolo del quadrante.

Probabilmente sei familiare con il selettore colore, molto simile in tutti i programmi. È un esempio di come la teoria del colore sia utilizzata a piene mani dai software di grafica.

La cosa più veloce per imparare a usare un insieme di colori monocromatici è usare il selettore colore perché consente, una volta fissato il colore (colonna centrale 1) di regolare, per lo stesso colore, luminosità e saturazione (riquadro a sinistra 2).

Il selettore colore di Photoshop. Fermo restando il colore impostato sulla colonna verticale centrale (1), tramite il puntatore sul riquadro principale a sinistra (2) ne regoliamo luminosità (alto-basso) e saturazione (sinistra-destra).

Il colore rimane lo stesso (l’indicatore sulla colonna centrale rimane ferma), cambia la posizione del puntatore all’interno dell’area colorata che regola appunto, per quel colore selezionato, luminosità (spostamento verticale) e saturazione (spostamento orizzontale).

La luminosità indica quanto è, scusate l’ovvietà, luminoso un colore o, per essere più tecnici, quanto tende verso il bianco.

La saturazione, invece, regola la “vivacità” del colore, la sua tendenza ad allontanarsi al grigio (che potremmo definire il colore meno vivace in assoluto, ancor meno del nero!).

Applicazioni pratiche dell’armonia monocromatica

Chiarita cosa sia un’armonia monocromatica, osserviamo ad esempio questo progetto grafico (studio grafico Carlo Gislon) che utilizza il colore verde in variazioni di luminosità.

Ciò che si nota nel primo esempio, è la capacità dell’armonia monocromatica di creare volume poiché aiuta a porre l’attenzione sulle forme anziché sugli oggetti.

Esempi di copertine con armonie monocromatiche. Fonte Archive Books.

Grafica monocromatica per l’illustrazione di copertina di questo numero di Nexus New Times. Design: studio grafico carlogislon

Esempi di grafica monocromatica per brochure e presentazioni aziendali. Interessante la voluta assenza di contrasto tra soggetto fotografato e sfondo. (diycostumes.club). Sebbene il lavoro usi in modo evidente il nero, esso non è tecnicamente un colore, ma una assenza di colore. Esso inoltre può essere considerato un giallo alla minima luminosità e alla minima illuminazione. L’armonia è perciò comunque monocromatica.

L’armonia monocromatica valorizza la “plasticità”: il senso del volume degli oggetti. Il senso di profondità e della forma non è disturbato da variazioni nel colore che tenderebbero a distrarre il pubblico su altri aspetti.

Questa armonia è in grado di accentuare il senso di ordine e di professionalità e allo stesso tempo rafforza carattere e stile proprio perché “punta decisa in una direzione”.

Altre caratteristiche dell’armonia monocromatica

Con un solo colore da gestire è possibile fare direttamente riferimento ai significati intrinseci che comunemente vengono associati a quel colore come descritto in questa tabella (perlomeno nella realtà occidentale):

I significati che più comunemente vengono associati ai colori nella società occidentale.

Se dovessi sviluppare un corso, l’armonia monocromatica sarebbe la prima da cui partire. Le altre armonie, come quella complementare ad esempio, sono in un certo senso una prosecuzione, derivata dall’aggiunta consapevole di altri colori.

La morale? Volete imparare a usare i colori? Cominciate con uno alla volta!

Conclusioni

Imparare a usare le armonie cromatiche sostituendole al semplice “gusto personale” significa indirizzarci verso un uso professionale del colore.

Per il professionista, non ci sono colori belli e colori brutti o colori “preferiti” altrimenti dipingerebbe, come diceva Leonardo da Vinci, sempre sé stesso: «Quel pittore che avrà goffe le mani le farà simili a sé stesse, e così gl’interverrà in qualunque membro se il lungo studio non glielo vieta».

Il “lungo studio”, in questo caso, è quello che ci impedisce di usare solo ciò che ci piace o ciò che ci è famigliare e ci permette di aggiungere nuovi strumenti e capacità.

L’armonia monocromatica è uno strumento del graphic design, del design e delle arti grafiche in generale.

Altri tipi di armonie, pur nella loro superiore vivacità, tenderanno a essere più statiche perché vi sono altri colori che creano un equilibrio più o meno accentuato. D’altronde non si dice di un bambino vivace uno che si muove in tutte le direzioni senza un preciso intento?

I lavori che usano un’armonia monocromatica comunicano in modo preciso. Non sono affatto “miti” come si potrebbe intendere in realtà sono tra i più “estremi”.

Nell’armonia monocromatica il messaggio assume una decisione totale. Pensate agli artisti che fotografano in bianco e nero. Come non accettassero alcuna distrazione tra loro e il messaggio. Dritti al punto.

Un’armonia monocromatica possiede sempre un forte slancio, un forte disequilibrio. Può suscitare l’impressione di qualcosa di incompleto e costringere quindi l’osservatore a uno sforzo per chiudere egli stesso il cerchio. In tal senso è quella che suscita una maggior partecipazione.

L’armonia monocromatica è perfetta per rappresentare sia l’inferno che il paradiso. La purezza, il fuoco, le tenebre: concetti estremi e… monocromatici.

L’armonia monocromatica

L’uso di un solo colore può conciliare forti esigenze creative? Altroché! Vediamo assieme come usare l’Armonia Monocromatica.

Definizione di armonia e armonia monocromatica

Abbiamo detto che le armonie di colore sono insiemi di più colori considerati nel loro complesso. Un concetto simile all’accordo musicale, dove più note sono suonate nello stesso momento.

Tra queste, quella monocromatica, usa un solo colore nelle sue gradazioni di luminosità o saturazione (purezza).

Non per questo è banale o riservata ai principianti, tutt’altro. Pensate alla fotografia in bianco e nero, nella quale si cimentano tuttora i più grandi fotografi del mondo.

Sulla ruota dei colori, l’armonia monocromatica, è costituita dall’insieme dei colori che si trovano sullo stesso angolo del quadrante.

Probabilmente sei familiare con il selettore colore, molto simile in tutti i programmi. È un esempio di come la teoria del colore sia utilizzata a piene mani dai software di grafica.

La cosa più veloce per imparare a usare un insieme di colori monocromatici è usare il selettore colore perché consente, una volta fissato il colore (colonna centrale 1) di regolare, per lo stesso colore, luminosità e saturazione (riquadro a sinistra 2).

Il selettore colore di Photoshop. Fermo restando il colore impostato sulla colonna verticale centrale (1), tramite il puntatore sul riquadro principale a sinistra (2) ne regoliamo luminosità (alto-basso) e saturazione (sinistra-destra).

Il colore rimane lo stesso (l’indicatore sulla colonna centrale rimane ferma), cambia la posizione del puntatore all’interno dell’area colorata che regola appunto, per quel colore selezionato, luminosità (spostamento verticale) e saturazione (spostamento orizzontale).

La luminosità indica quanto è, scusate l’ovvietà, luminoso un colore o, per essere più tecnici, quanto tende verso il bianco.

La saturazione, invece, regola la “vivacità” del colore, la sua tendenza ad allontanarsi al grigio (che potremmo definire il colore meno vivace in assoluto, ancor meno del nero!).

Applicazioni pratiche dell’armonia monocromatica

Chiarita cosa sia un’armonia monocromatica, osserviamo ad esempio questo progetto grafico (studio grafico Carlo Gislon) che utilizza il colore verde in variazioni di luminosità.

Ciò che si nota nel primo esempio, è la capacità dell’armonia monocromatica di creare volume poiché aiuta a porre l’attenzione sulle forme anziché sugli oggetti.

Esempi di copertine con armonie monocromatiche. Fonte Archive Books.

Grafica monocromatica per l’illustrazione di copertina di questo numero di Nexus New Times. Design: studio grafico carlogislon

Esempi di grafica monocromatica per brochure e presentazioni aziendali. Interessante la voluta assenza di contrasto tra soggetto fotografato e sfondo. (diycostumes.club). Sebbene il lavoro usi in modo evidente il nero, esso non è tecnicamente un colore, ma una assenza di colore. Esso inoltre può essere considerato un giallo alla minima luminosità e alla minima illuminazione. L’armonia è perciò comunque monocromatica.

L’armonia monocromatica valorizza la “plasticità”: il senso del volume degli oggetti. Il senso di profondità e della forma non è disturbato da variazioni nel colore che tenderebbero a distrarre il pubblico su altri aspetti.

Questa armonia è in grado di accentuare il senso di ordine e di professionalità e allo stesso tempo rafforza carattere e stile proprio perché “punta decisa in una direzione”.

Altre caratteristiche dell’armonia monocromatica

Con un solo colore da gestire è possibile fare direttamente riferimento ai significati intrinseci che comunemente vengono associati a quel colore come descritto in questa tabella (perlomeno nella realtà occidentale):

I significati che più comunemente vengono associati ai colori nella società occidentale.

Se dovessi sviluppare un corso, l’armonia monocromatica sarebbe la prima da cui partire. Le altre armonie, come quella complementare ad esempio, sono in un certo senso una prosecuzione, derivata dall’aggiunta consapevole di altri colori.

La morale? Volete imparare a usare i colori? Cominciate con uno alla volta!

Conclusioni

Imparare a usare le armonie cromatiche sostituendole al semplice “gusto personale” significa indirizzarci verso un uso professionale del colore.

Per il professionista, non ci sono colori belli e colori brutti o colori “preferiti” altrimenti dipingerebbe, come diceva Leonardo da Vinci, sempre sé stesso: «Quel pittore che avrà goffe le mani le farà simili a sé stesse, e così gl’interverrà in qualunque membro se il lungo studio non glielo vieta».

Il “lungo studio”, in questo caso, è quello che ci impedisce di usare solo ciò che ci piace o ciò che ci è famigliare e ci permette di aggiungere nuovi strumenti e capacità.

L’armonia monocromatica è uno strumento del graphic design, del design e delle arti grafiche in generale.

Altri tipi di armonie, pur nella loro superiore vivacità, tenderanno a essere più statiche perché vi sono altri colori che creano un equilibrio più o meno accentuato. D’altronde non si dice di un bambino vivace uno che si muove in tutte le direzioni senza un preciso intento?

I lavori che usano un’armonia monocromatica comunicano in modo preciso. Non sono affatto “miti” come si potrebbe intendere in realtà sono tra i più “estremi”.

Nell’armonia monocromatica il messaggio assume una decisione totale. Pensate agli artisti che fotografano in bianco e nero. Come non accettassero alcuna distrazione tra loro e il messaggio. Dritti al punto.

Un’armonia monocromatica possiede sempre un forte slancio, un forte disequilibrio. Può suscitare l’impressione di qualcosa di incompleto e costringere quindi l’osservatore a uno sforzo per chiudere egli stesso il cerchio. In tal senso è quella che suscita una maggior partecipazione.

L’armonia monocromatica è perfetta per rappresentare sia l’inferno che il paradiso. La purezza, il fuoco, le tenebre: concetti estremi e… monocromatici.

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