Carta intestata. La progettazione secondo Vignelli

In questo articolo:

Sicuramente non vuoi che la tua carta intestata abbia un aspetto banale e grossolano ma succede se non si conoscono alcuni principi della composizione grafica. Vediamo come un importante agenzia grafica, lo studio Vignelli, affronta la questione.

Lo studio Vignelli di New York ha progettato, giusto per chiarire chi sia il protagonista, tutta la segnaletica della metropolitana di questa e altre grandi città e molti altri lavori di impatto internazionale.

Nel suo sito web mette a disposizione Il Canone Vignelli, un documento in pdf nel quale definisce la propria “filosofia progettuale”, nel frattempo vi propongo un estratto, che riguarda appunto la progettazione della carta intestata.

Per inciso, il Canone Vignelli, è un documento capace di definire esattamente e approfonditamente il prodotto/servizio dello studio. Un esempio, tra l’altro, di cosa significhi posizionarsi, in ambito commerciale.

Così come ogni musicista, pur nella sua originalità, utilizza sempre le stesse note e le stesse tecniche sviluppate dai suoi precedessori, così un grafico approfitta delle regole della composizione per dare un senso alla sua creatività.

Buona lettura.

La carta intestata aziendale – Il Canone Vignelli

Dopo aver stabilito un margine esterno di 10 mm dai bordi della pagina, dividiamo lo spazio in tre colonne destinando quella a sinistra per il logo o lasciandola vuota. Le altre due saranno usate per il testo. Lo schema generale asimmetrico comunica un senso di modernità.
In cima metteremo il nome della compagnia in modo che inizi e termini nella seconda colonna, in maniera che sia centrata sulla pagina. Se abbiamo realizzato una gabbia di sei moduli orizzontali, metteremo l’indirizzo del ricevente nel secondo modulo, seconda colonna.
La prima piegatura della carta coinciderà col terzo modulo da dove inizierà il testo della lettera scritta con giustificazione a sinistra occupante fino al margine destro. A volte potremmo posizionare il logo o il simbolo sulla prima colonna proprio sotto la prima piegatura.
Di solito mettiamo l’indirizzo del mittente in fondo alla pagina dividendo le informazioni tra la seconda e la terza colonna.

L’aspetto definitivo della lettera sarà determinato nel momento in cui verrà completata col suo contenuto. In questo esempio ogni elemento occupa la sua propria posizione con la sua propria gerarchia.
La scelta giusta del carattere darà il look definitivo alla carta intestata. Ovviamente questa è solo una delle possibili combinazioni in accordo coi nostri canoni. Lo scopo di questo esempio è solo quello di mostrare l’uso di una gabbia nella carta intestata.
Un altro tipico esempio di carta intestata è quello progettato attorno al suo asse centrale.

Per questo tipo di carta intestata disegneremo una gabbia di cinque colonne, delle quali una è per il margine sinistro, tre sono per il testo e una per il margine destro. Posizioneremo il logo in cima sulla colonna centrale. L’indirizzo sarà posizionato sul terzo modulo, allineato a sinistra sulla seconda colonna.
L’aspetto finale è maggiormente indicato per dare un tocco più tradizionale […]

da: Il CanoneVignelli

L’uso della gabbia nella carta intestata e oltre

Spero ti sarà utile questo estratto. Naturalmente lo stesso approccio potrebbe essere usato per creare il modulo di un fax, una fattura o qualsiasi altro tipo di carta intestata. Il concetto fondamentale non cambia.

La gabbia definisce uno schema generale e delle proporzioni. Il suo scopo è prevenire un posizionamento casuale e scoordinato. Andrebbe utilizzata in tutte le pubblicazioni editoriali e commerciali. È un ottimo strumento del graphic design.

Sebbene lavorare in base a uno schema possa dare l’idea di un approccio poco creativo, in realtà sarebbe come dire che la musica, poiché usa sempre le stesse note, non concede spazio all’autore.

Ovviamente non è così ma piuttosto il contrario: dei buoni strumenti di composizione come la gabbia, liberano la nostra creatività.

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Carta intestata. La progettazione secondo Vignelli

Sicuramente non vuoi che la tua carta intestata abbia un aspetto banale e grossolano ma succede se non si conoscono alcuni principi della composizione grafica. Vediamo come un importante agenzia grafica, lo studio Vignelli, affronta la questione.

Lo studio Vignelli di New York ha progettato, giusto per chiarire chi sia il protagonista, tutta la segnaletica della metropolitana di questa e altre grandi città e molti altri lavori di impatto internazionale.

Nel suo sito web mette a disposizione Il Canone Vignelli, un documento in pdf nel quale definisce la propria “filosofia progettuale”, nel frattempo vi propongo un estratto, che riguarda appunto la progettazione della carta intestata.

Per inciso, il Canone Vignelli, è un documento capace di definire esattamente e approfonditamente il prodotto/servizio dello studio. Un esempio, tra l’altro, di cosa significhi posizionarsi, in ambito commerciale.

Così come ogni musicista, pur nella sua originalità, utilizza sempre le stesse note e le stesse tecniche sviluppate dai suoi precedessori, così un grafico approfitta delle regole della composizione per dare un senso alla sua creatività.

Buona lettura.

La carta intestata aziendale – Il Canone Vignelli

Dopo aver stabilito un margine esterno di 10 mm dai bordi della pagina, dividiamo lo spazio in tre colonne destinando quella a sinistra per il logo o lasciandola vuota. Le altre due saranno usate per il testo. Lo schema generale asimmetrico comunica un senso di modernità.
In cima metteremo il nome della compagnia in modo che inizi e termini nella seconda colonna, in maniera che sia centrata sulla pagina. Se abbiamo realizzato una gabbia di sei moduli orizzontali, metteremo l’indirizzo del ricevente nel secondo modulo, seconda colonna.
La prima piegatura della carta coinciderà col terzo modulo da dove inizierà il testo della lettera scritta con giustificazione a sinistra occupante fino al margine destro. A volte potremmo posizionare il logo o il simbolo sulla prima colonna proprio sotto la prima piegatura.
Di solito mettiamo l’indirizzo del mittente in fondo alla pagina dividendo le informazioni tra la seconda e la terza colonna.

L’aspetto definitivo della lettera sarà determinato nel momento in cui verrà completata col suo contenuto. In questo esempio ogni elemento occupa la sua propria posizione con la sua propria gerarchia.
La scelta giusta del carattere darà il look definitivo alla carta intestata. Ovviamente questa è solo una delle possibili combinazioni in accordo coi nostri canoni. Lo scopo di questo esempio è solo quello di mostrare l’uso di una gabbia nella carta intestata.
Un altro tipico esempio di carta intestata è quello progettato attorno al suo asse centrale.

Per questo tipo di carta intestata disegneremo una gabbia di cinque colonne, delle quali una è per il margine sinistro, tre sono per il testo e una per il margine destro. Posizioneremo il logo in cima sulla colonna centrale. L’indirizzo sarà posizionato sul terzo modulo, allineato a sinistra sulla seconda colonna.
L’aspetto finale è maggiormente indicato per dare un tocco più tradizionale […]

da: Il CanoneVignelli

L’uso della gabbia nella carta intestata e oltre

Spero ti sarà utile questo estratto. Naturalmente lo stesso approccio potrebbe essere usato per creare il modulo di un fax, una fattura o qualsiasi altro tipo di carta intestata. Il concetto fondamentale non cambia.

La gabbia definisce uno schema generale e delle proporzioni. Il suo scopo è prevenire un posizionamento casuale e scoordinato. Andrebbe utilizzata in tutte le pubblicazioni editoriali e commerciali. È un ottimo strumento del graphic design.

Sebbene lavorare in base a uno schema possa dare l’idea di un approccio poco creativo, in realtà sarebbe come dire che la musica, poiché usa sempre le stesse note, non concede spazio all’autore.

Ovviamente non è così ma piuttosto il contrario: dei buoni strumenti di composizione come la gabbia, liberano la nostra creatività.

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