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Quanto buona deve essere una foto? Bisogna sempre ricorrere a foto ultra-professionali (e ultra-costose) o va bene anche una foto “da cellulare”? Entrambe le soluzioni hanno i loro tifosi accaniti. In realtà esiste una terza via capace di unire qualità ed economicità.
Quanto è importante una foto di buona qualità?
Ho visto tante foto indecenti, spesso scattate con vecchi cellulari, utilizzate per realizzare depliant e cataloghi on line e su carta. Queste foto fanno veramente perdere clienti e affari e sono una delle cause più frequenti per cui la promozione “non funziona”.
Un modo sicuro per aumentare di 2/3 volte i contatti provenienti dal tuo sito web è quella di migliorare la qualità delle foto. La qualità del prodotto è fondamentale nella vendita ma le persone vi contattano per l’immagine che hanno di voi.
Cosa fare allora? Dilapidiamo il nostro budget per poche foto di qualità professionale? Certamente no. La buona promozione deve essere finanziariamente sostenibile.
Fortunatamente esistono vie di mezzo tra la foto perfetta di un abile professionista e la foto che fa scappare il pubblico. Riuscire a fare delle buone foto pubblicitarie, per cataloghi o depliant è perfettamente possibile, in determinati ambiti, anche senza spendere grandi cifre.
Cosa serve allora per scattare una buona foto?
È presto detto: il punto di partenza è una compatta di alto livello. Sono macchine fotografiche compatte nate per battere la concorrenza sempre più sostenuta dei cellulari di ultima generazione, capaci in effetti di scattare foto molto buone.
Canon Power Shot, Lumix LX, Sony RX, sono solo alcuni esempi tra un’offerta molto ampia. Sono macchine in vendita, la maggioranza, tra i 250 e i 400 euro. Posso essere corredate di un cavalletto e naturalmente si possono impiegare in un angolo del nostro ufficio, in un piccolissimo set, corredato di luci e pannelli riflettenti.

Certo, una buona foto non si scatta da sola, è consigliabile prendere confidenza almeno con le basi della fotografia. Composizione e illuminazione sono probabilmente gli aspetti principali, saper padroneggiare lo strumento per ricavarne tutto il potenziale è altrettanto importante.
Così possiamo elencare i due ingredienti minimi indispensabili per una buona foto: una macchina fotografica compatta di alto livello e una padronanza minima del soggetto (che un buon libro o qualche articolo on line può darvi).
Piccoli macchinari, piccoli attrezzi, componentistica, elementi meccanici, ritratti di persone al lavoro, tutti questi rappresentano tipici soggetti per una foto scattata in economia.
Alcuni miei scatti “sperimentali” eseguiti con una canon power shot s120. I soggetti sono stati appoggiati su un foglio bianco sulla mia scrivania, la macchina posta su un cavalletto. Un foglio bianco dalla parte opposta della finestra, unica fonte di luce, è stato usato per schiarire le ombre eccessive. Le foto non hanno subito la minima elaborazione.
Va da sé che la foto scattata da un professionista è a volte irrinunciabile: prodotti con un alto valore di design (arredamento, vestiti, automobili ecc…), foto aeree, foto architettoniche, foto ad elevato contenuto creativo, foto destinate a stampe di altissima qualità.
Questione di punti di vista
Il produttore conosce ogni dettaglio tecnico ed estetico del suo prodotto. In una foto vede molto più di quanto sia realmente presente e ne compensa i difetti. Il pubblico purtroppo, no ed è la sua opinione che conta, non la vostra.
Non chiedetevi «questa foto descrive correttamente il mio prodotto?». Chiedetevi piuttosto «il cliente la troverà interessante?»
La risposta a quest’ultimo quesito è, in definitiva, la vera risposta alla domanda iniziale: quanto buona deve essere una foto?
L’autore
Carlo Gislon – graphic designer, da trent’anni realizza progetti grafici e impagina libri e riviste per autori ed editori. Nel suo blog Segno positivo propone suggerimenti, fatti e opinioni. Articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca e passione
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Cosa serve per scattare una buona foto da catalogo?
Quanto buona deve essere una foto? Bisogna sempre ricorrere a foto ultra-professionali (e ultra-costose) o va bene anche una foto “da cellulare”? Entrambe le soluzioni hanno i loro tifosi accaniti. In realtà esiste una terza via capace di unire qualità ed economicità.
Quanto è importante una foto di buona qualità?
Ho visto tante foto indecenti, spesso scattate con vecchi cellulari, utilizzate per realizzare depliant e cataloghi on line e su carta. Queste foto fanno veramente perdere clienti e affari e sono una delle cause più frequenti per cui la promozione “non funziona”.
Un modo sicuro per aumentare di 2/3 volte i contatti provenienti dal tuo sito web è quella di migliorare la qualità delle foto. La qualità del prodotto è fondamentale nella vendita ma le persone vi contattano per l’immagine che hanno di voi.
Cosa fare allora? Dilapidiamo il nostro budget per poche foto di qualità professionale? Certamente no. La buona promozione deve essere finanziariamente sostenibile.
Fortunatamente esistono vie di mezzo tra la foto perfetta di un abile professionista e la foto che fa scappare il pubblico. Riuscire a fare delle buone foto pubblicitarie, per cataloghi o depliant è perfettamente possibile, in determinati ambiti, anche senza spendere grandi cifre.
Cosa serve allora per scattare una buona foto?
È presto detto: il punto di partenza è una compatta di alto livello. Sono macchine fotografiche compatte nate per battere la concorrenza sempre più sostenuta dei cellulari di ultima generazione, capaci in effetti di scattare foto molto buone.
Canon Power Shot, Lumix LX, Sony RX, sono solo alcuni esempi tra un’offerta molto ampia. Sono macchine in vendita, la maggioranza, tra i 250 e i 400 euro. Posso essere corredate di un cavalletto e naturalmente si possono impiegare in un angolo del nostro ufficio, in un piccolissimo set, corredato di luci e pannelli riflettenti.

Certo, una buona foto non si scatta da sola, è consigliabile prendere confidenza almeno con le basi della fotografia. Composizione e illuminazione sono probabilmente gli aspetti principali, saper padroneggiare lo strumento per ricavarne tutto il potenziale è altrettanto importante.
Così possiamo elencare i due ingredienti minimi indispensabili per una buona foto: una macchina fotografica compatta di alto livello e una padronanza minima del soggetto (che un buon libro o qualche articolo on line può darvi).
Piccoli macchinari, piccoli attrezzi, componentistica, elementi meccanici, ritratti di persone al lavoro, tutti questi rappresentano tipici soggetti per una foto scattata in economia.
Alcuni miei scatti “sperimentali” eseguiti con una canon power shot s120. I soggetti sono stati appoggiati su un foglio bianco sulla mia scrivania, la macchina posta su un cavalletto. Un foglio bianco dalla parte opposta della finestra, unica fonte di luce, è stato usato per schiarire le ombre eccessive. Le foto non hanno subito la minima elaborazione.
Va da sé che la foto scattata da un professionista è a volte irrinunciabile: prodotti con un alto valore di design (arredamento, vestiti, automobili ecc…), foto aeree, foto architettoniche, foto ad elevato contenuto creativo, foto destinate a stampe di altissima qualità.
Questione di punti di vista
Il produttore conosce ogni dettaglio tecnico ed estetico del suo prodotto. In una foto vede molto più di quanto sia realmente presente e ne compensa i difetti. Il pubblico purtroppo, no ed è la sua opinione che conta, non la vostra.
Non chiedetevi «questa foto descrive correttamente il mio prodotto?». Chiedetevi piuttosto «il cliente la troverà interessante?»
La risposta a quest’ultimo quesito è, in definitiva, la vera risposta alla domanda iniziale: quanto buona deve essere una foto?
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