Non sottovalutare il potere delle immagini nella comunicazione. Si potrebbe in effetti stabilire una regola tanto banale quanto importante e trascurata: «Fare un uso abbondante di immagini di ottima qualità»
Niente dà un’impressione più sgradevole di un’immagine di bassa qualità e niente aiuta di più la comprensione del prodotto di una immagine, un grafico o un diagramma chiari, belli e specifici.
Una volta un cliente mi indicò un sito web come esempio. In realtà era stato impressionato solo dalle immagini poiché scoprii che egli non ne aveva letto una singola parola. Questa è una dimostrazione di quanto potente sia l’immagine.
Non vi aveva navigato, non aveva cercato contenuti. Il sito non aveva nemmeno una composizione originale o particolarmente elegante, era solo ordinato. Ma sicuramente aveva delle ottime immagini.
Nelle nostre foto il pubblico vede ciò che c’è mentre noi vediamo quello che già sappiamo. Per questo a volte non ci accorgiamo di quanto sia scadente un’immagine e pensiamo che rappresenti adeguatamente il prodotto mentre non è affatto così.
Quando dovete fotografare i vostri prodotti per un catalogo, una pagina pubblicitaria, un sito ecc., rivolgetevi ad un fotografo professionista a meno che non siate degli esperti e non possediate voi stessi l’attrezzatura adeguata.
Le immagini hanno un potere persuasivo molto alto perché comunicano in pochi istanti. Le parole hanno bisogno di molto, molto più impegno e una certa cultura da parte dell’utente e possono essere efficaci solo dopo che si è attirata attenzione e suscitato interesse.
Il potere delle immagini nel facilitare la lettura
Le immagini hanno lo strano potere di rendere più gradevole la lettura, la rendono più “leggera”, permettono di “tirare il fiato” tra un paragrafo di testo e l’altro perché, come espresso in un interessante libro sulla tecnologia di studio, “sono una promessa dell’oggetto vero”.
Il testo, bene o male, è sempre molto distante dall’oggetto vero. L’immagine ha quindi di per sé una sua utilità anche se non dovesse rappresentare esattamente ciò che viene trattato.
Piuttosto che non usare alcuna immagine, meglio usarne una poco pertinente, purché non svii completamente dal significato.
Un’altra soluzione interessante è usare quelli che gli inglesi chiamano “mock up”, vale a dire delle fotocomposizioni molto realistiche che partono da immagini come quelle che seguono alle quali verranno applicate le reali etichette prodotto.


Una soluzione simile è utilizzare come punto di partenza della immagini stock “vettoriali” come negli esempi che seguono. È facile su queste applicare scritte e immagini e fare altre correzioni su forme e colori. Non sempre si trova l’immagine adatta ma visto il continuo espandersi delle banche immagini, la soluzione è sempre più fattibile.


Il potere delle immagini evocative
Riservate le foto descrittive e dettagliate alla documentazione tecnica, laddove dobbiate “insegnare” qualcosa alla gente.
Sappiamo che la pubblicità, invece, non deve insegnare nulla. Un depliant o una pagina pubblicitaria devono solo portare qualcuno nel negozio o far sì che faccia una telefonata, che ordini un prodotto o che chieda almeno altre informazioni.
Perciò, nella pubblicità, meglio usare foto evocative, che lascino al cliente il compito di completarne il significato.

Come si giudica una foto
Cos’è un’immagine buona? Qualsiasi serio manuale sulla fotografia non mancherà di dirvi quali sono gli aspetti tecnici essenziali di una foto. In sintesi:
- Dettagli. L’immagine presenta dettaglio nei particolari, dettagli nelle zone più scure e in quelle più chiare. Pensate a un viso dove notate i pori della pelle.
- Nitidezza. Contorni netti, assenza di sfocatura dovuta a errori di messa a fuoco o sfocatura di movimento. La sfocatura può tuttavia essere ricercata per creare prospettiva e dinamicità
- Bilanciamento colore. I colori sono corretti. Negli incarnati si notano spesso pelli troppo rosse o cianotiche. Le foto scattate con luce artificiale tendono ad avere colori sfalsati se non si regola attentamente questo fattore.
- Luminosità. Sovraesposizione o sottoesposizione della foto
Foto stock
Se non dovete rappresentare i vostri prodotti ma siete un’azienda di servizi oppure dovete illustrare l’azienda nel suo insieme, come in una monografia aziendale, potete usare immagini stock.
Queste sono immagini che si reperiscono su internet a partire da costi molto contenuti di qualche euro l’una, fino a qualche centinaio per foto di autori rinomati e di alto valore artistico e tecnico.
Piuttosto che scattare delle foto scadenti dell’azienda o del personale, usate delle foto stock adatte a rappresentare il messaggio che facciano vedere persone e locali o “atmosfere” simili.
Potete mettere una dicitura alla fine della pubblicazione che dice che le foto non rappresentano prodotti o servizi specifici ma servono a dare un’idea generale.
Si possono usare le foto che si trovano in rete?
Ogni lavoro artistico o d’ingegno, quindi anche una foto, è protetta dalla legge sul diritto d’autore secondo la quale non è consentito l’uso senza l’esplicito permesso del titolare dei diritti.
Le foto in rete non possono quindi essere usate a meno che non sia diversamente citato in modo esplicito.
Tuttavia molte foto vengono diffuse con licenze che ne permettono l’utilizzo purché si rispettino certe condizioni. Ho scritto un articolo di approfondimento a tal proposito.
Nulla vieta che si possa contattare l’autore per chiederne il permesso, che spesso viene concesso volentieri in cambio di una citazione, un ringraziamento, un link.

Link utili
Ce ne sono veramente tanti… cito solo quelli che ho usato personalmente.
Freeimages – immagini gratuite di bassa – media qualità. Cercando bene si possono trovare anche delle buone foto adatte per qualche depliant. (Royalty free. Libere da diritti d’autore. Tali foto una volta acquistate possono essere utilizzate un numero di volte a piacimento e quasi in ogni maniera ma non per la vendita).
Openverse. Motore di ricerca per foto Creative Commons. Le foto con licenze CC sono in genere utlizzabili purché si indichi l’autore e si aggiunga un link alla licenza d’uso.
Dreamstime. Foto di media/buona qualità, piuttosto economiche, acquistabili tramite piani di abbonamento.
Depositphotos.com. Foto di media/buona qualità, piuttosto economiche, acquistabili tramite piani di abbonamento.
http://www.123rf.com/ – immagini a basso costo di media qualità. Adatte per molti tipi di lavori. Royalty free.
http://www.istockphoto.com/ – immagini a un costo accessibile di media – buona quaità. Adatte a lavori dove ci vuole una buona cura dell’immagine. Royalty free.
http://www.corbisimages.com/ – sia foto libere da diritti d’autore che foto coperte da diritti (foto che si acquistano in base al numero di riproduzioni e all’uso specifico che se ne fa). Costi da qualche decina di euro a parecchie centinaia. In questo sito trovi anche foto di cronoca degli eventi del giorno e di personaggi famosi: attori, politici ecc. Foto di alta qualità tecnica e alto valore artistico.
L’autore
Carlo Gislon – graphic designer, da trent’anni realizza progetti grafici e impagina libri e riviste per autori ed editori. Nel suo blog Segno positivo propone suggerimenti, fatti e opinioni. Articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca e passione
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Il potere delle immagini
Non sottovalutare il potere delle immagini nella comunicazione. Si potrebbe in effetti stabilire una regola tanto banale quanto importante e trascurata: «Fare un uso abbondante di immagini di ottima qualità»
Niente dà un’impressione più sgradevole di un’immagine di bassa qualità e niente aiuta di più la comprensione del prodotto di una immagine, un grafico o un diagramma chiari, belli e specifici.
Una volta un cliente mi indicò un sito web come esempio. In realtà era stato impressionato solo dalle immagini poiché scoprii che egli non ne aveva letto una singola parola. Questa è una dimostrazione di quanto potente sia l’immagine.
Non vi aveva navigato, non aveva cercato contenuti. Il sito non aveva nemmeno una composizione originale o particolarmente elegante, era solo ordinato. Ma sicuramente aveva delle ottime immagini.
Nelle nostre foto il pubblico vede ciò che c’è mentre noi vediamo quello che già sappiamo. Per questo a volte non ci accorgiamo di quanto sia scadente un’immagine e pensiamo che rappresenti adeguatamente il prodotto mentre non è affatto così.
Quando dovete fotografare i vostri prodotti per un catalogo, una pagina pubblicitaria, un sito ecc., rivolgetevi ad un fotografo professionista a meno che non siate degli esperti e non possediate voi stessi l’attrezzatura adeguata.
Le immagini hanno un potere persuasivo molto alto perché comunicano in pochi istanti. Le parole hanno bisogno di molto, molto più impegno e una certa cultura da parte dell’utente e possono essere efficaci solo dopo che si è attirata attenzione e suscitato interesse.
Il potere delle immagini nel facilitare la lettura
Le immagini hanno lo strano potere di rendere più gradevole la lettura, la rendono più “leggera”, permettono di “tirare il fiato” tra un paragrafo di testo e l’altro perché, come espresso in un interessante libro sulla tecnologia di studio, “sono una promessa dell’oggetto vero”.
Il testo, bene o male, è sempre molto distante dall’oggetto vero. L’immagine ha quindi di per sé una sua utilità anche se non dovesse rappresentare esattamente ciò che viene trattato.
Piuttosto che non usare alcuna immagine, meglio usarne una poco pertinente, purché non svii completamente dal significato.
Un’altra soluzione interessante è usare quelli che gli inglesi chiamano “mock up”, vale a dire delle fotocomposizioni molto realistiche che partono da immagini come quelle che seguono alle quali verranno applicate le reali etichette prodotto.


Una soluzione simile è utilizzare come punto di partenza della immagini stock “vettoriali” come negli esempi che seguono. È facile su queste applicare scritte e immagini e fare altre correzioni su forme e colori. Non sempre si trova l’immagine adatta ma visto il continuo espandersi delle banche immagini, la soluzione è sempre più fattibile.


Il potere delle immagini evocative
Riservate le foto descrittive e dettagliate alla documentazione tecnica, laddove dobbiate “insegnare” qualcosa alla gente.
Sappiamo che la pubblicità, invece, non deve insegnare nulla. Un depliant o una pagina pubblicitaria devono solo portare qualcuno nel negozio o far sì che faccia una telefonata, che ordini un prodotto o che chieda almeno altre informazioni.
Perciò, nella pubblicità, meglio usare foto evocative, che lascino al cliente il compito di completarne il significato.

Come si giudica una foto
Cos’è un’immagine buona? Qualsiasi serio manuale sulla fotografia non mancherà di dirvi quali sono gli aspetti tecnici essenziali di una foto. In sintesi:
- Dettagli. L’immagine presenta dettaglio nei particolari, dettagli nelle zone più scure e in quelle più chiare. Pensate a un viso dove notate i pori della pelle.
- Nitidezza. Contorni netti, assenza di sfocatura dovuta a errori di messa a fuoco o sfocatura di movimento. La sfocatura può tuttavia essere ricercata per creare prospettiva e dinamicità
- Bilanciamento colore. I colori sono corretti. Negli incarnati si notano spesso pelli troppo rosse o cianotiche. Le foto scattate con luce artificiale tendono ad avere colori sfalsati se non si regola attentamente questo fattore.
- Luminosità. Sovraesposizione o sottoesposizione della foto
Foto stock
Se non dovete rappresentare i vostri prodotti ma siete un’azienda di servizi oppure dovete illustrare l’azienda nel suo insieme, come in una monografia aziendale, potete usare immagini stock.
Queste sono immagini che si reperiscono su internet a partire da costi molto contenuti di qualche euro l’una, fino a qualche centinaio per foto di autori rinomati e di alto valore artistico e tecnico.
Piuttosto che scattare delle foto scadenti dell’azienda o del personale, usate delle foto stock adatte a rappresentare il messaggio che facciano vedere persone e locali o “atmosfere” simili.
Potete mettere una dicitura alla fine della pubblicazione che dice che le foto non rappresentano prodotti o servizi specifici ma servono a dare un’idea generale.
Si possono usare le foto che si trovano in rete?
Ogni lavoro artistico o d’ingegno, quindi anche una foto, è protetta dalla legge sul diritto d’autore secondo la quale non è consentito l’uso senza l’esplicito permesso del titolare dei diritti.
Le foto in rete non possono quindi essere usate a meno che non sia diversamente citato in modo esplicito.
Tuttavia molte foto vengono diffuse con licenze che ne permettono l’utilizzo purché si rispettino certe condizioni. Ho scritto un articolo di approfondimento a tal proposito.
Nulla vieta che si possa contattare l’autore per chiederne il permesso, che spesso viene concesso volentieri in cambio di una citazione, un ringraziamento, un link.

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Ce ne sono veramente tanti… cito solo quelli che ho usato personalmente.
Freeimages – immagini gratuite di bassa – media qualità. Cercando bene si possono trovare anche delle buone foto adatte per qualche depliant. (Royalty free. Libere da diritti d’autore. Tali foto una volta acquistate possono essere utilizzate un numero di volte a piacimento e quasi in ogni maniera ma non per la vendita).
Openverse. Motore di ricerca per foto Creative Commons. Le foto con licenze CC sono in genere utlizzabili purché si indichi l’autore e si aggiunga un link alla licenza d’uso.
Dreamstime. Foto di media/buona qualità, piuttosto economiche, acquistabili tramite piani di abbonamento.
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http://www.123rf.com/ – immagini a basso costo di media qualità. Adatte per molti tipi di lavori. Royalty free.
http://www.istockphoto.com/ – immagini a un costo accessibile di media – buona quaità. Adatte a lavori dove ci vuole una buona cura dell’immagine. Royalty free.
http://www.corbisimages.com/ – sia foto libere da diritti d’autore che foto coperte da diritti (foto che si acquistano in base al numero di riproduzioni e all’uso specifico che se ne fa). Costi da qualche decina di euro a parecchie centinaia. In questo sito trovi anche foto di cronoca degli eventi del giorno e di personaggi famosi: attori, politici ecc. Foto di alta qualità tecnica e alto valore artistico.
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