Carlo Gislon |
26 Ottobre 2019
Armonia complementare divergente
L'Armonia complementare divergente è un parente stretto dell'armonia complementare diretta ma come succede in tutte le famiglie i figli possono essere molto diversi dai genitori...
Carlo Gislon – graphic designer è attivo da trent’anni nella grafica editoriale e pubblicitaria. Nel suo blog Segnopositivo propone suggerimenti, esperienze e opinioni tramite articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca, studio e passione
(Per un ripasso degli elementi fondamentali della Teoria del colore, trovi qui una efficace sintesi: Teoria del Colore e le sue applicazioni pratiche.)
L’armonia complementare divergente
Se prendiamo un qualsiasi colore sulla ruota dei colori, il giallo per esempio, e i due adiacenti (divergenti) al suo opposto (complementare), otteniamo questo tipo di armonia:
In questo esempio, la nostra armonia complementare divergente è quindi composta da giallo vivo, viola e blu.
L’armonia complementare divergente è un po’ meno stridente dell’armonia complementare “diretta”, che usava un colore e il suo opposto. Questa nuova armonia mette sul palcoscenico tre attori principali invece che due.
È ovviamente un parente stretto dell’armonia complementare poiché la somma dei colori, in parti uguali, offre sempre un grigio scuro. I colori comunque si equilibrano.
Un altro aspetto molto rilevante in comune è che tale armonia mette sempre in relazione colori “caldi” con colori “freddi”. Un ulteriore elemento di contrasto.
Ciò che la differenzia dall’armonica complementare diretta è invece la sua dinamicità. L’equilibrio, sì, nel complesso è raggiunto ma chiede il contributo dell’osservatore.
Armonia complementare divergente, esempi
Un’alternativa potrebbe essere quest’altra terna di colori e relativo esempio pratico. Il colore dominante, il verde, infonde un senso molto professionale e coi “piedi per terra” ma i colori opposti, caldi, lo riportano un tantino… per aria, togliendo serietà e pesantezza.
In entrambi gli esempi proposti finora, il colore di partenza (giallo e verde, quello che sta “da solo” sulla ruota) era il colore dominante, mentre i due opposti, creavano il contrappunto. Cosa succede se per colore principale utilizziamo un colore opposto?
Proviamo col secondo esempio:
Il senso di “vivacità professionale” permane. Come era prevedibile il secondo esempio comunica una sensazione più amichevole e famigliare grazie al colore caldo, viola, dominante.
Poiché il verde è un colore che tende ad avvicinarsi rispetto agli altri, l’ultimo esempio offre un senso di profondità più naturale, mentre nel primo il verde crea uno sfondo che tende a prevaricare il soggetto con un effetto che spiazza l’osservatore ma non per questo sbagliato ma di sicuro più “vibrante”.
Come tutti gli accordi acromatici, la proporzione in cui i vari colori sono usati è altrettanto importante per determinare carattere e dinamicità.
Armonie complementari a confronto
Calda o fredda, l’armonia complementare divergente è sempre viva, più dell’armonia complementare stessa il cui contrasto può creare una totale stasi.
Infatti, se l’armonia complementare è totale divergenza o totale equilibrio di forze contrapposte, quella complementare divergente è coesistenza di forze molto diverse ma mai totalmente, singolarmente, in opposizione. Forze che trovano equilibrio solo in un’alleanza insospettabile.
Così in questo esempio, che potrebbe essere la grafica di un company profile, riusciamo a infondere un senso di cooperazione, lavoro di squadra, di un “gruppo che nella diversità trova la sua forza”.
Conclusioni
I colori dell’armonia complementare divergente creano un piacevole lavoro di squadra, di “caos controllato” che la rendono molto adatta per composizioni che escono dagli schemi classici e che vogliono osare oltre i canoni comuni di professionalità ed equilibrio.
La nostra mente e la nostra fisiologia tendono a equilibrare un colore col suo complementare. A livello psicologico, si tende a creare un ambiente famigliare e sicuro. Accanto al blu, il giallo ci sembrerebbe il colore più opportuno. Accanto al nero, il bianco.
L’armonia complementare divergente rompe un pochino questa abitudine e ci fa raggiungere tale equilibrio con un po’ più di fatica. Ci fa pensare un po’ di più.
Questa è la sua forza. Un’individualismo scatenato che non dimentica di lavorare in modo cooperativo. Sembra quasi il segreto della vita!
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L'Armonia complementare divergente è un parente stretto dell'armonia complementare diretta ma come succede in tutte le famiglie i figli possono essere molto diversi dai genitori...
26 Ottobre 2019 |
Carlo Gislon
(Per un ripasso degli elementi fondamentali della Teoria del colore, trovi qui una efficace sintesi: Teoria del Colore e le sue applicazioni pratiche.)
L’armonia complementare divergente
Se prendiamo un qualsiasi colore sulla ruota dei colori, il giallo per esempio, e i due adiacenti (divergenti) al suo opposto (complementare), otteniamo questo tipo di armonia:
In questo esempio, la nostra armonia complementare divergente è quindi composta da giallo vivo, viola e blu.
L’armonia complementare divergente è un po’ meno stridente dell’armonia complementare “diretta”, che usava un colore e il suo opposto. Questa nuova armonia mette sul palcoscenico tre attori principali invece che due.
È ovviamente un parente stretto dell’armonia complementare poiché la somma dei colori, in parti uguali, offre sempre un grigio scuro. I colori comunque si equilibrano.
Un altro aspetto molto rilevante in comune è che tale armonia mette sempre in relazione colori “caldi” con colori “freddi”. Un ulteriore elemento di contrasto.
Ciò che la differenzia dall’armonica complementare diretta è invece la sua dinamicità. L’equilibrio, sì, nel complesso è raggiunto ma chiede il contributo dell’osservatore.
Armonia complementare divergente, esempi
Un’alternativa potrebbe essere quest’altra terna di colori e relativo esempio pratico. Il colore dominante, il verde, infonde un senso molto professionale e coi “piedi per terra” ma i colori opposti, caldi, lo riportano un tantino… per aria, togliendo serietà e pesantezza.
In entrambi gli esempi proposti finora, il colore di partenza (giallo e verde, quello che sta “da solo” sulla ruota) era il colore dominante, mentre i due opposti, creavano il contrappunto. Cosa succede se per colore principale utilizziamo un colore opposto?
Proviamo col secondo esempio:
Il senso di “vivacità professionale” permane. Come era prevedibile il secondo esempio comunica una sensazione più amichevole e famigliare grazie al colore caldo, viola, dominante.
Poiché il verde è un colore che tende ad avvicinarsi rispetto agli altri, l’ultimo esempio offre un senso di profondità più naturale, mentre nel primo il verde crea uno sfondo che tende a prevaricare il soggetto con un effetto che spiazza l’osservatore ma non per questo sbagliato ma di sicuro più “vibrante”.
Come tutti gli accordi acromatici, la proporzione in cui i vari colori sono usati è altrettanto importante per determinare carattere e dinamicità.
Armonie complementari a confronto
Calda o fredda, l’armonia complementare divergente è sempre viva, più dell’armonia complementare stessa il cui contrasto può creare una totale stasi.
Infatti, se l’armonia complementare è totale divergenza o totale equilibrio di forze contrapposte, quella complementare divergente è coesistenza di forze molto diverse ma mai totalmente, singolarmente, in opposizione. Forze che trovano equilibrio solo in un’alleanza insospettabile.
Così in questo esempio, che potrebbe essere la grafica di un company profile, riusciamo a infondere un senso di cooperazione, lavoro di squadra, di un “gruppo che nella diversità trova la sua forza”.
Conclusioni
I colori dell’armonia complementare divergente creano un piacevole lavoro di squadra, di “caos controllato” che la rendono molto adatta per composizioni che escono dagli schemi classici e che vogliono osare oltre i canoni comuni di professionalità ed equilibrio.
La nostra mente e la nostra fisiologia tendono a equilibrare un colore col suo complementare. A livello psicologico, si tende a creare un ambiente famigliare e sicuro. Accanto al blu, il giallo ci sembrerebbe il colore più opportuno. Accanto al nero, il bianco.
L’armonia complementare divergente rompe un pochino questa abitudine e ci fa raggiungere tale equilibrio con un po’ più di fatica. Ci fa pensare un po’ di più.
Questa è la sua forza. Un’individualismo scatenato che non dimentica di lavorare in modo cooperativo. Sembra quasi il segreto della vita!
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[…] un insieme di strumenti nelle proprie infinite varianti di luminosità, saturazione (vivacità) e armonie (combinazioni di colori […]
[…] un insieme di strumenti nelle proprie infinite varianti di luminosità, saturazione (vivacità) e armonie (combinazioni di colori […]