Come scegliere la carta giusta

In questo articolo:

Come scegliere la carta giusta? Il tipo, lo spessore, il peso… Se ci rivolgiamo a un servizio di stampa on line potremmo diventare titubanti nella scelta e magari orientarci solo in base al prezzo, con un risparmio irrisorio di pochi euro. Ma non è questo che vogliamo…

immagine foglio di carta

Attratti dal solo risparmio, l’unica soddisfazione è quella che abbiamo nel momento in cui premiamo il pulsante di conferma all’acquisto ma, ancora prima di ricevere il prodotto, veniamo assaliti dal dubbio, o dalla certezza, che non sia la scelta giusta.

Diciamo subito che negli ultimi anni i costi di stampa si sono così abbassati che potremmo osare pretendere un po’ di qualità in più. Ecco quindi alcune preziose indicazioni.

Scegliere la carta giusta

Formulerei subito una regola, ridicola da quanto è semplice: quasi sempre è meglio una carta più spessa. Ve lo spiego anche in altre parole: quasi sempre una carta troppo sottile vi deluderà.

No, difficilmente la farete franca. Preparati al “ah se avessi speso qualche decina di euro in più…”.

Un chiarimento: il peso della carta si misura al metro quadro. Se perciò sentite dire che una carta pesa 250 grammi, significa che un metro quadrato di quella carta ha quel peso. Giusto per chiarire.

Bene ma quanto pesa una carta troppo leggera? La risposta è: sotto i 150 gr/m2. Lo ammetto, semplifico troppo… potremmo complicarci la vita rispondendo: dipende dall’uso.

Ho solo esposto un puro dato di osservazione da uomo delle caverne: niente teorie, niente ragionamenti. Sotto il peso di 150 gr/m2 generalmente gli stampati deludono.

Le pagine di riviste e giornali sono in realtà quasi sempre più leggere di 150 gr. Deve essere così in quei casi ma sto immaginando un lettore più interessato a piccoli stampati commerciali come depliant e brochure.

Alcune cifre giuste allora:

  • Biglietto da visita: 300 gr. o anche più. Esistono biglietti multi-strato, oltre i 400 gr molto belli e preziosi.
  • Cartella portadocumenti – presentazione: 250/300 gr.
  • Depliant più ante formato chiuso A4, come una presentazione aziendale ad esempio: 250 gr.
  • Depliant tre ante formato aperto A4, chiuso 10 x 21 cm, il tipico pieghevole di piccole dimensioni: 175-200 gr.
  • Depliant due ante formato aperto A4, chiuso 15 x 21 cm: 175 gr.
  • Brochure fino a 20/28 pagine: 150 gr.
  • Oltre: potete scendere sotto i 150. Riviste, grossi cataloghi, libri.
  • I quotidiani detengono il record: 35 – 40 gr/m2

La maggior parte degli stampati commerciali stanno quindi sopra i 150 gr/m2.

La carta patinata

La questione si complica un po’ quando nel computo inseriamo anche la variabile del tipo di carta. Ne esistono fondamentalmente due: patinata e uso mano. Quella patinata ha delle applicazioni superficiali di polvere finissima di minerali, di solito caolino.

come è fatta la carta patinata
Carta patinata. Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Paper_Coating.png

  1. Base cartacea
  2. Primo rivestimento che la rende più uniforme
  3. Strato plastico esterno, per aumentare brillantezza e uniformità

Questo trattamento rende la carta più liscia e meno permeabile e può essere usato per dare delle rifiniture colorate o riflettenti alla carta stessa. La carta patinata è capace di rendere meglio i colori e di supportare immagini a definizione più elevate.

carta patinata opaca

Carta patinata opaca. martinelli
carta patinata lucida

Carta patinata lucida. lemonprint

Per il materiale pubblicitario, questa è la carta da usare e viene prodotta in tantissime varianti che vale la pena valutare: lucida e opaca, “effetto tela”, satinata, naturale (giallina), riciclata (leggermente grigia), riciclata sbiancata (che non è per niente ecologica).

Le possibilità sono veramente tante perché, come accennato, l’industria sperimenta spesso nuovi materiali per produrre la patinatura capaci di dare un carattere sempre un po’ diverso.

Scegliere a vanvera è un po’ pericoloso. Consiglio di andare sul sicuro e scegliere, se si ha fretta, una semplice carta patinata opaca.

Per risolvere l’incertezza, gli stampatori, on line e non, mettono a disposizione dei campionari che aiutano a scegliere sia lo spessore che il tipo di carta. A volte sono gratuiti o rimborsati nell’ordine successivo.

Sollevano parzialmente da quell’ansia che ci pervade ogni volta che mandiamo in stampa un lavoro. Quale mostro ne uscirà?

Campionario carte

Campionario carte Pixartprinting.

La carta “usomano”

Il secondo principale tipo di carta è la “carta uso mano”. Per semplificare: non presenta patinatura. Tipica carte dei libri e dei giornali. Poco adatta se si usa il colore e poco adatta per immagini ad alta definizione (molto poco adatta).

La creatività non ammette però confini e un utilizzo di tale prodotto per stampati commerciali non è affatto da escludere.

Carta usaomano

Carta usomano. lemonprint
Carta riciclata

Carta usomano riciclata

Nei suoi pregi vi è una certa eleganza, un senso di tradizione, di cultura, proprio perché è la carta delle cose “più serie” e “di una volta” ma nulla ne vieta un uso moderno e creativo.

Uscire dagli schemi

Uscire dal solito cliché “carta patinata” è un’opportunità e a volte un dovere. Tuttavia non è una decisione facile. Ecco alcuni suggerimenti per andare più sul sicuro.

Carta riciclata: potrebbe essere usata per prodotti che richiamano l’ecologia (energie rinnovabili, prodotti alimentari bio, eco-solidali ecc.) o soggetti legati all’agricoltura e al giardinaggio.

Carta usomano: per house organ (riviste periodiche aziendali), notiziari, lettere commerciali, biglietti da visita di carattere molto istituzionale (affidabilità).

Carta satinata, traslucida, altri effetti luce: abbigliamento, profumi, estetica, accessori di arredamento, abbigliamento, divertimento. In genere prodotti e servizi molto glamour.

Carta con texture varie (es. tela quadro): promozione eventi artistici, soggetti romantici, famiglia, cura dei bambini.

Naturalmente queste sono solo regole, dei punti di partenza. Possiamo darle in pasto alla nostra creatività e stravolgerle come ci pare.

Conclusioni

Quello delle carte è un mondo molto vasto che qui abbiamo appena penetrato. Una complessità dove gioca un ruolo chiave l’offerta sempre in evoluzione in questo come in altri settori. Ora conosci qualcosa di più su ciò che si cela dietro le quinte di una buona stampa.

Ricapitoliamo perciò le nostre regole per i più pigri (che hanno la mia massima stima): guarda con sospetto i pesi piuma e scegli carte patinate opache!

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Come scegliere la carta giusta

Come scegliere la carta giusta? Il tipo, lo spessore, il peso… Se ci rivolgiamo a un servizio di stampa on line potremmo diventare titubanti nella scelta e magari orientarci solo in base al prezzo, con un risparmio irrisorio di pochi euro. Ma non è questo che vogliamo…

immagine foglio di carta

Attratti dal solo risparmio, l’unica soddisfazione è quella che abbiamo nel momento in cui premiamo il pulsante di conferma all’acquisto ma, ancora prima di ricevere il prodotto, veniamo assaliti dal dubbio, o dalla certezza, che non sia la scelta giusta.

Diciamo subito che negli ultimi anni i costi di stampa si sono così abbassati che potremmo osare pretendere un po’ di qualità in più. Ecco quindi alcune preziose indicazioni.

Scegliere la carta giusta

Formulerei subito una regola, ridicola da quanto è semplice: quasi sempre è meglio una carta più spessa. Ve lo spiego anche in altre parole: quasi sempre una carta troppo sottile vi deluderà.

No, difficilmente la farete franca. Preparati al “ah se avessi speso qualche decina di euro in più…”.

Un chiarimento: il peso della carta si misura al metro quadro. Se perciò sentite dire che una carta pesa 250 grammi, significa che un metro quadrato di quella carta ha quel peso. Giusto per chiarire.

Bene ma quanto pesa una carta troppo leggera? La risposta è: sotto i 150 gr/m2. Lo ammetto, semplifico troppo… potremmo complicarci la vita rispondendo: dipende dall’uso.

Ho solo esposto un puro dato di osservazione da uomo delle caverne: niente teorie, niente ragionamenti. Sotto il peso di 150 gr/m2 generalmente gli stampati deludono.

Le pagine di riviste e giornali sono in realtà quasi sempre più leggere di 150 gr. Deve essere così in quei casi ma sto immaginando un lettore più interessato a piccoli stampati commerciali come depliant e brochure.

Alcune cifre giuste allora:

  • Biglietto da visita: 300 gr. o anche più. Esistono biglietti multi-strato, oltre i 400 gr molto belli e preziosi.
  • Cartella portadocumenti – presentazione: 250/300 gr.
  • Depliant più ante formato chiuso A4, come una presentazione aziendale ad esempio: 250 gr.
  • Depliant tre ante formato aperto A4, chiuso 10 x 21 cm, il tipico pieghevole di piccole dimensioni: 175-200 gr.
  • Depliant due ante formato aperto A4, chiuso 15 x 21 cm: 175 gr.
  • Brochure fino a 20/28 pagine: 150 gr.
  • Oltre: potete scendere sotto i 150. Riviste, grossi cataloghi, libri.
  • I quotidiani detengono il record: 35 – 40 gr/m2

La maggior parte degli stampati commerciali stanno quindi sopra i 150 gr/m2.

La carta patinata

La questione si complica un po’ quando nel computo inseriamo anche la variabile del tipo di carta. Ne esistono fondamentalmente due: patinata e uso mano. Quella patinata ha delle applicazioni superficiali di polvere finissima di minerali, di solito caolino.

come è fatta la carta patinata
Carta patinata. Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Paper_Coating.png

  1. Base cartacea
  2. Primo rivestimento che la rende più uniforme
  3. Strato plastico esterno, per aumentare brillantezza e uniformità

Questo trattamento rende la carta più liscia e meno permeabile e può essere usato per dare delle rifiniture colorate o riflettenti alla carta stessa. La carta patinata è capace di rendere meglio i colori e di supportare immagini a definizione più elevate.

carta patinata opaca

Carta patinata opaca. martinelli
carta patinata lucida

Carta patinata lucida. lemonprint

Per il materiale pubblicitario, questa è la carta da usare e viene prodotta in tantissime varianti che vale la pena valutare: lucida e opaca, “effetto tela”, satinata, naturale (giallina), riciclata (leggermente grigia), riciclata sbiancata (che non è per niente ecologica).

Le possibilità sono veramente tante perché, come accennato, l’industria sperimenta spesso nuovi materiali per produrre la patinatura capaci di dare un carattere sempre un po’ diverso.

Scegliere a vanvera è un po’ pericoloso. Consiglio di andare sul sicuro e scegliere, se si ha fretta, una semplice carta patinata opaca.

Per risolvere l’incertezza, gli stampatori, on line e non, mettono a disposizione dei campionari che aiutano a scegliere sia lo spessore che il tipo di carta. A volte sono gratuiti o rimborsati nell’ordine successivo.

Sollevano parzialmente da quell’ansia che ci pervade ogni volta che mandiamo in stampa un lavoro. Quale mostro ne uscirà?

Campionario carte

Campionario carte Pixartprinting.

La carta “usomano”

Il secondo principale tipo di carta è la “carta uso mano”. Per semplificare: non presenta patinatura. Tipica carte dei libri e dei giornali. Poco adatta se si usa il colore e poco adatta per immagini ad alta definizione (molto poco adatta).

La creatività non ammette però confini e un utilizzo di tale prodotto per stampati commerciali non è affatto da escludere.

Carta usaomano

Carta usomano. lemonprint
Carta riciclata

Carta usomano riciclata

Nei suoi pregi vi è una certa eleganza, un senso di tradizione, di cultura, proprio perché è la carta delle cose “più serie” e “di una volta” ma nulla ne vieta un uso moderno e creativo.

Uscire dagli schemi

Uscire dal solito cliché “carta patinata” è un’opportunità e a volte un dovere. Tuttavia non è una decisione facile. Ecco alcuni suggerimenti per andare più sul sicuro.

Carta riciclata: potrebbe essere usata per prodotti che richiamano l’ecologia (energie rinnovabili, prodotti alimentari bio, eco-solidali ecc.) o soggetti legati all’agricoltura e al giardinaggio.

Carta usomano: per house organ (riviste periodiche aziendali), notiziari, lettere commerciali, biglietti da visita di carattere molto istituzionale (affidabilità).

Carta satinata, traslucida, altri effetti luce: abbigliamento, profumi, estetica, accessori di arredamento, abbigliamento, divertimento. In genere prodotti e servizi molto glamour.

Carta con texture varie (es. tela quadro): promozione eventi artistici, soggetti romantici, famiglia, cura dei bambini.

Naturalmente queste sono solo regole, dei punti di partenza. Possiamo darle in pasto alla nostra creatività e stravolgerle come ci pare.

Conclusioni

Quello delle carte è un mondo molto vasto che qui abbiamo appena penetrato. Una complessità dove gioca un ruolo chiave l’offerta sempre in evoluzione in questo come in altri settori. Ora conosci qualcosa di più su ciò che si cela dietro le quinte di una buona stampa.

Ricapitoliamo perciò le nostre regole per i più pigri (che hanno la mia massima stima): guarda con sospetto i pesi piuma e scegli carte patinate opache!

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© Carlo Gislon – Se vuoi usare gli articoli del mio blog cita l’autore (Carlo Gislon) e inserisci un link al mio articolo originale. Fare altrimenti viola le leggi sul copyright e può essere perseguito legalmente. Articoli copiati possono essere facilmente rintracciati.