In questo articolo:
Wow, che bello il nuovo servizio Google Fonts! Alla possibilità di scaricare il font perfetto per il web o per la stampa, è evidente una nuova missione: diffondere la cultura del carattere tipografico…
Trovare il carattere giusto è diventato più facile. La grafica del nuovo sito Google Fonts è diventata molto più godibile guadagnando chiarezza e funzionalità.
Usare un font Google per la stampa è semplice. Basta farne il download e attivarlo attraverso il proprio sistema operativo o tramite un’utility di gestione dei font. Tanto su Pc quanto su Mac.
Chi lavora per il web sa invece che l’uso di questi caratteri nel sito è questione di gestire poco codice Css, cosa facilitata da molti temi web preconfezionati.
Definizione
Font. Termine di origine inglese proveniente dal francese medioevale font che sta a significare «(qualcosa che è stato) fuso» (dal latino fundere), con riferimento ai caratteri mobili prodotti per la stampa tipografica, ottenuti versando il metallo fuso nella forma contenente la matrice del singolo carattere. (Wikipedia)
Identifica attualmente il file di una famiglia di caratteri e viene spesso erroneamente usato quale sinonimo del termine “carattere”.
Per essere semplici, il font è il file, il carattere è la sua rappresentazione grafica (a cui non necessariamente corrisponde un file).
Come usare Google Fonts? Un veloce ripasso
Google Fonts è quindi una piattaforma web che ci consente di utilizzare o scaricare font gratuitamente per l’utilizzo nella stampa e nel web.
L’uso del font è libero ma comunque regolato da licenze, sempre facilmente consultabili, da tenere in conto soprattutto nel caso di una loro ridistribuzione.
All’apertura, Google Fonts presenta un’anteprima dei font disponibili secondo una sequenza che di default è basata sul trend di utilizzo (i font considerati più alla moda in base alle tendenze culturali del momento).
In alternativa possiamo optare per i font più popolari (i più usati), per gli ultimi inseriti o semplicemente in base a un ordine alfabetico.

Se conosciamo il nome del carattere, di una sua parte o il nome dell’autore, possiamo utilizzare la funzione di ricerca che è possibile perfezionare attraverso la scelta delle categorie come serif o sans-serif e diverse altre proprietà: spessore, larghezza, ecc.



Possiamo personalizzare il testo dell’anteprima magari inserendo una parte del testo su cui stiamo lavorando e possiamo anche variare le dimensioni a piacimento per ogni singolo paragrafo.
Una volta scelto il carattere, clicchiamo su “Download family” e attiviamo il font nel nostro computer nella maniera che preferiamo, oppure selezioniamo il codice Css da includere nel sito web.
I font variabili
I “font variabili” sono delle novità più recenti. Praticamente consentono di regolare a piacere lo spessore del font e le distorsioni del font sull’asse verticale e orizzontale. Indesign e Illustrator sono due applicazioni che ne consentono l’uso.
Molto pratico ma a mio parere ciò potrebbe indurre nell’errore di utilizzare nello stesso documento troppe varianti. È buona pratica non esagerare per non generare un messaggio dispersivo.
Le buone composizioni tipografiche usano non più di due o tre font e relative varianti corsivo, grassetto ecc.
Tutte (non proprio) le lingue del mondo con Noto
Noto è una collezione di font disponibile in più di mille lingue diverse. Se si lavora su un ambito abbastanza ristretto è difficile rendersi conto dell’importanza di tale innovazione.
Da un punto di vista globale invece, Noto è un enorme passo in avanti verso un conoscenza globale che includa anche “lingue minoritarie”.
Il progetto, al di là degli ovvi anche se indiretti interessi economici e di monopolio di Google, si rivela fondamentale per la salvaguardia degli alfabeti in via di estinzione.
Google Fonts dedica una sezione apposita per questo progetto che rappresenta probabilmente il più grande sforzo mai fatto per digitalizzare l’uso di nuovi alfabeti digitali e di lingue tradizionali e antiche del mondo.
Conclusioni
L’interfaccia notevolmente migliorata e i servizi ampliati meritano un ripasso e una visita dettagliata al sito Google Fonts. Non ci sono più motivi per usare caratteri tipografici inadatti o peggio versioni “pirata”.
Per i grafici, Google Fonts è un altro ricco set di strumenti che va ad aggiungersi a quelli forniti da Adobe Fonts, se sei abbonato alla loro suite di programmi grafici.
Per tutti, oltre che un punto dove reperire il font giusto, Google Font è un ottimo servizio per apprendere il loro corretto utilizzo dal punto di vista grafico e comunicativo in genere.

Insomma, di progressi se ne sono fatti tanti rispetto a solo pochi anni fa, quando cercare un nuovo font voleva per forza dire spendere un sacco di soldi o rifarsi a qualche soluzione “insolita”.
Dei buoni progetti grafici non hanno per forza bisogno di servizi costosi, questa è la buona notizia o piuttosto una vera e propria evoluzione.
È sempre più la competenza artistica e il processo creativo che fanno la differenza e sempre meno il supporto tecnico.
Questo servizio richiede comunque un minimo di pratica per un corretto utilizzo e i principi tipografici e della comunicazione continuano a costituire le fondamenta di un progetto grafico professionale.
Evviva la “democrazia” di questi strumenti quindi. La capacità di usarli va invece conquistata e mantenuta con molto impegno. È un po’ meno democratica ma si può sempre imparare.
E questo blog può essere un buon inizio.
L’autore
Carlo Gislon – graphic designer, da trent’anni realizza progetti grafici e impagina libri e riviste per autori ed editori. Nel suo blog Segno positivo propone suggerimenti, fatti e opinioni. Articoli originali, esaustivi, frutto di ricerca e passione
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Come utilizzare Google fonts – non solo per il web
Wow, che bello il nuovo servizio Google Fonts! Alla possibilità di scaricare il font perfetto per il web o per la stampa, è evidente una nuova missione: diffondere la cultura del carattere tipografico…
Trovare il carattere giusto è diventato più facile. La grafica del nuovo sito Google Fonts è diventata molto più godibile guadagnando chiarezza e funzionalità.
Usare un font Google per la stampa è semplice. Basta farne il download e attivarlo attraverso il proprio sistema operativo o tramite un’utility di gestione dei font. Tanto su Pc quanto su Mac.
Chi lavora per il web sa invece che l’uso di questi caratteri nel sito è questione di gestire poco codice Css, cosa facilitata da molti temi web preconfezionati.
Definizione
Font. Termine di origine inglese proveniente dal francese medioevale font che sta a significare «(qualcosa che è stato) fuso» (dal latino fundere), con riferimento ai caratteri mobili prodotti per la stampa tipografica, ottenuti versando il metallo fuso nella forma contenente la matrice del singolo carattere. (Wikipedia)
Identifica attualmente il file di una famiglia di caratteri e viene spesso erroneamente usato quale sinonimo del termine “carattere”.
Per essere semplici, il font è il file, il carattere è la sua rappresentazione grafica (a cui non necessariamente corrisponde un file).
Come usare Google Fonts? Un veloce ripasso
Google Fonts è quindi una piattaforma web che ci consente di utilizzare o scaricare font gratuitamente per l’utilizzo nella stampa e nel web.
L’uso del font è libero ma comunque regolato da licenze, sempre facilmente consultabili, da tenere in conto soprattutto nel caso di una loro ridistribuzione.
All’apertura, Google Fonts presenta un’anteprima dei font disponibili secondo una sequenza che di default è basata sul trend di utilizzo (i font considerati più alla moda in base alle tendenze culturali del momento).
In alternativa possiamo optare per i font più popolari (i più usati), per gli ultimi inseriti o semplicemente in base a un ordine alfabetico.

Se conosciamo il nome del carattere, di una sua parte o il nome dell’autore, possiamo utilizzare la funzione di ricerca che è possibile perfezionare attraverso la scelta delle categorie come serif o sans-serif e diverse altre proprietà: spessore, larghezza, ecc.



Possiamo personalizzare il testo dell’anteprima magari inserendo una parte del testo su cui stiamo lavorando e possiamo anche variare le dimensioni a piacimento per ogni singolo paragrafo.
Una volta scelto il carattere, clicchiamo su “Download family” e attiviamo il font nel nostro computer nella maniera che preferiamo, oppure selezioniamo il codice Css da includere nel sito web.
I font variabili
I “font variabili” sono delle novità più recenti. Praticamente consentono di regolare a piacere lo spessore del font e le distorsioni del font sull’asse verticale e orizzontale. Indesign e Illustrator sono due applicazioni che ne consentono l’uso.
Molto pratico ma a mio parere ciò potrebbe indurre nell’errore di utilizzare nello stesso documento troppe varianti. È buona pratica non esagerare per non generare un messaggio dispersivo.
Le buone composizioni tipografiche usano non più di due o tre font e relative varianti corsivo, grassetto ecc.
Tutte (non proprio) le lingue del mondo con Noto
Noto è una collezione di font disponibile in più di mille lingue diverse. Se si lavora su un ambito abbastanza ristretto è difficile rendersi conto dell’importanza di tale innovazione.
Da un punto di vista globale invece, Noto è un enorme passo in avanti verso un conoscenza globale che includa anche “lingue minoritarie”.
Il progetto, al di là degli ovvi anche se indiretti interessi economici e di monopolio di Google, si rivela fondamentale per la salvaguardia degli alfabeti in via di estinzione.
Google Fonts dedica una sezione apposita per questo progetto che rappresenta probabilmente il più grande sforzo mai fatto per digitalizzare l’uso di nuovi alfabeti digitali e di lingue tradizionali e antiche del mondo.
Conclusioni
L’interfaccia notevolmente migliorata e i servizi ampliati meritano un ripasso e una visita dettagliata al sito Google Fonts. Non ci sono più motivi per usare caratteri tipografici inadatti o peggio versioni “pirata”.
Per i grafici, Google Fonts è un altro ricco set di strumenti che va ad aggiungersi a quelli forniti da Adobe Fonts, se sei abbonato alla loro suite di programmi grafici.
Per tutti, oltre che un punto dove reperire il font giusto, Google Font è un ottimo servizio per apprendere il loro corretto utilizzo dal punto di vista grafico e comunicativo in genere.

Insomma, di progressi se ne sono fatti tanti rispetto a solo pochi anni fa, quando cercare un nuovo font voleva per forza dire spendere un sacco di soldi o rifarsi a qualche soluzione “insolita”.
Dei buoni progetti grafici non hanno per forza bisogno di servizi costosi, questa è la buona notizia o piuttosto una vera e propria evoluzione.
È sempre più la competenza artistica e il processo creativo che fanno la differenza e sempre meno il supporto tecnico.
Questo servizio richiede comunque un minimo di pratica per un corretto utilizzo e i principi tipografici e della comunicazione continuano a costituire le fondamenta di un progetto grafico professionale.
Evviva la “democrazia” di questi strumenti quindi. La capacità di usarli va invece conquistata e mantenuta con molto impegno. È un po’ meno democratica ma si può sempre imparare.
E questo blog può essere un buon inizio.
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